Federico Bernardeschi, centrocampista della Juventus, ha concesso una lunga intervista al "Corriere dello Sport": "Con Sarri ho parlato e mi ha detto 2-3 cose importanti, che però sarà lui a comunicarvi a tempo debito. Per ora mi sta provando esterno destro, e in questa tournée giocherò in questo ruolo. Se mi cambierà posizione ve lo dirà lui. Come mezzala mi vedo bene e credo di poter ricoprire questa posizione nel modo giusto per le mie caratteristiche. Un calciatore moderno di alto livello deve sapersi adattare a vari stili di gioco e fare un po' di tutto. Stimolante ricoprire vari ruoli, ma quando vuoi avere continuità, devi per forza specializzarti. Ripetere certi movimenti, memorizzare il modo in cui girarsi. Avere una continuità tattica è fondamentale, vedremo dove mi specializzerò questa stagione":

"Sarri? E' normale che il nuovo allenatore voglia imporre le sue idee e conoscere i calciatori che ha a disposizione: al momento stiamo provando il 4-3-3, ma un'idea della Juventus che sarà ce l'avremo solo tra un mese. Ora dobbiamo pensare ad allenarci bene e duramente, senza pensare ai risultati delle amichevoli. Allegri e Sarri sono due tecnici diversi con mentalità diverse. Ora qui c'è un'identità di gioco importante, una filosofia e un atteggiamento diversi dall'anno scorso, ma ciò non vuol dire che quello che facevamo in passato era sbagliato o va sminuito. Negli allenamenti siamo tanto il pallone e i ritmi sono altissimi. Ci si diverte, ci stiamo trovando bene. Lui non ci ha parlato di quello che è successo in passato, e non credo ce ne fosse neppure bisogno. Nell'arco di una carriera professionale e della vita uno fa quello che crede. Sarri ha fatto questa scelta di venire alla Juve e noi siamo felici di averlo con noi".

"Avversarie per lo scudetto? Inter, Napoli e Roma si sono rinforzate, ma occhio anche al Milan che farà vedere il suo valore e all'Atalanta che avrà grande entusiasmo per la partecipazione in Champions. Le principali per me però sono Inter e Napoli".

"Ronaldo in carriera ha sempre segnato, lo ha fatto anche l'anno scorso. Avendo un gioco più strutturato, con una squadra che sa cosa deve fare, è un bene per gli attaccanti. E poi la storia del mister insegna che con lui le punte hanno sempre segnato tanto. Lui poi lavora sempre tanto, e si diverte anche molto. Non a caso rende di più ed è un fenomeno".

"Higuain è sempre il Pipita, un bravo ragazzo e un ottimo giocatore. Non so quali saranno le decisioni della società e le sue, ma nel gruppo è straordinario".

"Chiesa? E' giusto che Federico decida in totale autonomia il suo percorso professionale. Solo lui può scegliere per se stesso. Io quella volta l'ho fatta da solo, come è sempre successo in occasione di tutte le decisioni importanti della mia vita. Vado avanti e sono molto felice alla Juve, ma non chiedetemi di dargli consigli. Con Chiesa abbiamo giocato due anni insieme e ci vediamo in Nazionale, ma non gli ho detto di venire a Torino. Lo lascio tranquillo perché ora starà pensando a miliardi di cose e non serve che qualcuno gli metta altre cose in testa".

"L'anno buono per la Champions? Ogni anno penso che lo sia, perché noi giocatori siamo forti e la società lavora per centrare questo obiettivo. La Champions è una competizione a parte e vincerla è questione di sfumature, di dettagli, ma anche di fortuna. Ci proveremo".