Il coronavirus si diffonde in Italia e le precauzioni per la tutela dei cittadini vengono ovviamente prima di tutto, come detto anche da Malagò.

Serie A, il calendario delle grandi è intasato

E' difficile trovare una soluzione in tempi brevi, ma chi gestisce i vari eventi sportivi sta pensando in maniera ossessiva a come far proseguire le varie attività. La questione naturalmente riguarda solo il calcio, italiano e internazionale. Chi partecipa a manifestazioni come Europa League e Champions infatti, come l'Inter ad esempio, ha difficoltà per recuperare queste partite rinviate.

Pendiamo nello specifico il caso dei nerazzurri. Se la compagine di Conte non sarà eliminata in Coppa Italia e in Europa League, non avrà una settimana libera per recuperare la gara con la Samp fino al 20 maggio, alla vigilia dell’ultima giornata di campionato.

Questa la situazione: 27 febbraio gara di ritorno con il Ludogorets; 5 marzo semifinale di Coppa Italia con il Napoli; 12 e 19 marzo ottavi di Europa League; 25 marzo e 1° aprile sosta per le nazionali; 9 e 16 aprile quarti di Europa League; 22 aprile turno infrasettimanale di campionato con la Spal; 30 aprile e 7 maggio semifinali di Europa League; 13 maggio finale di Coppa Italia.

Addirittura, se venisse rinviata un'altra partita potrebbe mancare il tempo materiale per recuperarla, essendoci anche gli europei a giugno. 

Coronavirus, la soluzione è giocare a porte chiuse


A questo punto l’unica soluzione possibile per non bloccare il grande calcio e infilarlo in un tunnel senza via d’uscita appare quella di giocare le partite a porte chiuse, ovviamente nelle aree a rischio.

 L’esempio più imminente è Verona-Cagliari, che potrebbe essere giocata domani con lo stadio deserto; quello più rilevante che viene in mente è la sfida tra Juve e Inter di domenica prossima.