Mircea Lucescu, tecnico della Dinamo Kiev, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. L'allenatore è tornato sulla sfida contro la Juventus di Pirlo in Champions League.

Intervista a Lucescu sulla Juventus

I bianconeri hanno cambiato tanto?

«Hanno preso gente giovane, ma esperta. Magari potranno pagare dazio sul piano dell’organizzazione: in una nuova squadra devi assimilare la filosofia e poi quella dell’allenatore. Ma è un dazio che pagheranno più in là, non credo abbiano problemi nel girone». 

Ronaldo, Dybala, Kulusevski, Morata, Chiesa... possono giocare tutti insieme? 

«Difficile, undici campioni insieme non fanno automaticamente una grande squadra. Pirlo lo conosco, è uno che ha equilibrio in testa. Vuol dire che ti servono i geni, ma anche quelli che lottano». 

Pirlo? 

«Andavo sempre agli allenamenti dei giovani al campo San Filippo, a Brescia, e appena notai come si muoveva e toccava la palla quel ragazzo mi resi conto che dentro di lui c’era un campione. Poi ci fu il Viareggio: Andrea ci andò sotto età ma non giocò, e io che ero arrivato lì a vederlo notai quanto fosse deluso, così lo riportai a Brescia in macchina. Un viaggio di tre ore, provai a parlargli e dargli fiducia. E cominciai a chiamarlo con la prima squadra, lo volevo sempre con noi. Lo proteggevo, volevo far crescere quel talento. E alla fine uscì il campione. Merito suo, ovviamente». 

Com’era il vostro rapporto? 

«Non ho mai dovuto bacchettarlo. Qualche discussione c’era, mai i litigi: consigli su cosa fare, piuttosto. Di recente non l’ho sentito, ho voluto lasciarlo tranquillo. Ma sono felicissimo per lui. Glielo dicevo prima: in campo aveva equilibrio oltre a un gran senso della giocata, qualità che lo aiuteranno pure in panchina. Allenare non è solamente tattica, ma anche istinto. Lui lo aveva, sentiva la partita. E anche un allenatore deve sentirla...». 

Barcellona?

«Qui conta la tradizione. Hanno preso un tecnico, Koeman, che conosce alla perfezione la filosofia: non deve capire dov’è capitato, sa cosa deve fare e ha esperienza internazionale». 

Come sta la sua Dinamo? I suoi sono reduci da un bel tour de force... 

«Assurdo piazzare adesso tre gare della nazionale. In meno di due settimane per i miei tre partite con l’Ucraina, una trasferta di campionato e ora la Juve. Da un lato può essere positivo, tanti possono gasarsi, da un altro molti impegni così pesanti e vicini stancano. Detto ciò, oggi ce la giocheremo». 

Lucescu (Getty)
Lucescu (Getty)