Racconta la quotidianità degli allenamenti casalinghi e rivela il retroscena di mercato che lo ha portato al Torino a Tuttosport Alejandro Berenguer: “Ero a casa e ricevo una chiamata da Sirigu, Salvatore stava per passare al Toro e mi voleva convincere a fare lo stesso”, dice lo spagnolo, già compagno di squadra del portiere italiano all’Osasuna. “Come? Dicendomi che la tifoseria è splendida, e aggiungendo al quadro la storia leggendaria del club. Sì, non mi posso lamentare"

Berenguer: il calcio ora è in secondo piano

Sul programma di allenamento quotidiano: “Come ogni altro calciatore lavoro da casa, mi dedico a un’ora e mezza di attività quotidiana, mentre una volta a settimana Longo fa una videochiamata collettiva per dare vita a un allenamento di squadra. Ora però il calcio è passato in secondo piano, non conta più: è più importante la vita delle persone. Noi calciatori, a differenza delle altre categorie, siamo fortunati anche dal punto di vista economico: è giusto e doveroso che aiutiamo attraverso la solidarietà, quindi mettendoci i soldi, chi è in difficoltà”.