Il focolaio Covid che ha colpito lo Spezia e che ha costretto il club a sospendere le sedute di allenamento è nato perché un calciatore no-vax non si è vaccinato e ha contratto il virus, contagiando gli altri. È la ricostruzione che il professor Vincenzo Salini, medico sociale dello Spezia e componente della commissione medica FIGC, fa in un'intervista a Radio Punto Nuovo.

Spezia, le parole del medico sociale Salini

“Abbiamo provveduto ad effettuare la prima dose di vaccino. Due calciatori non hanno voluto effettuare il vaccino perché si ritengono no vax e si è creato un piccolo cluster dal punto di vista clinico. Per fortuna, tutti i ragazzi stanno bene. Non convocare i no-vax? Questo spetta ai club. Penso che quanto accaduto spinga ancora di più i calciatori a vaccinarsi. I calciatori vaccinati sono risultati positivi perché non abbiamo una copertura completa tra prima e seconda dose. Un calciatore dei due no-vax è risultato positivo e gli altri vaccinati avevano avuto da troppo poco la prima dose per la copertura".

Spezia, Salini su protocollo FIGC

"Come Commissione Medica Figc abbiamo un protocollo più light perché prevede la vaccinazione. Si sta lavorando per portare gli spettatori negli stadi. Io sono fiducioso perché i numeri dell’ospedalizzazione sono bassi e quelli che vanno incontro al ricovero sono non vaccinati. Io sono sicuro che allo Spezia, dopo la seconda dose, non avremo più problemi e così come con il green pass avremo gli stadi pieni per percentuali importanti. I calciatori dovrebbero vaccinarsi, ma noi possiamo fare solo opera di persuasione"