Thiago Motta a caccia dell'impresa. A due giorni dalla difficile trasferta sul campo dell'Atalanta, il tecnico dello Spezia ha analizzato i temi principali della gara in conferenza stampa.

Sulla vittoria col Torino

"Con le vittorie si lavora meglio, lavoriamo per quello e cerchiamo di fare il nostro meglio con tutto quello che possiamo fare, con impegno e umiltà. Abbiamo una serie di partite interessanti da giocare, è importante il morale e la fiducia, con tanti giocatori che stanno riprendendo la forma. Giocare è quello che conta e che li mette in condizione, sono contento di averi a disposizione”.

Su Hristov e Kiwior

"Per Petko c'è la possibilità di giocare, abbiamo ancora domani per testare le sue condizioni. Sono ottimista, è un ragazzo che ha mostrato sempre grande professionalità, e ha giocato anche se aveva dolori. Abbiamo avuto la partita con la Fiorentina dove nel riscaldamento ha sentito l'adduttore e si è fermato per due settimane curandosi. Ora dobbiamo vedere se vale la pena, se non vale la pena può giocare qualcun altro. Anche Kiwior è una possibilità, è un mancino e per caratteristiche può giocare lì, ma ci può giocare anche Erlic, Hristov e anche Amian. Vedremo cosa fare".

Su Agudelo

"Per quanto riguarda Agudelo, questa settimana non sarà in gruppo ma cercheremo la prossima settimana di aggregarlo, c'è tempo di lavorare con il gruppo e fare il lavoro dei compagni. Lo striscione, quando è positivo, fa sempre bene. Ringrazio e alla fine sono contento e sono contento perché dopo lo striscione è venuta una vittoria, e per il modo in cui abbiamo giocato è quello che conta. Sono i calciatori i protagonisti di questo sport bellissimo. Sono contento per lo striscione, ringrazio tutti, speriamo di continuare così”.

Su Reca, Sher e Sala

"Sono disponibili. Sher sta tornando dopo una frattura ossea, che dobbiamo gestire con attenzione. In questi giorni si è allenato a parte, senza fare i contrasti, poi negli ultimi giorni si è allenato in gruppo. Vediamo se varrà la pena portarli o se andremo alla prossima. Jacopo è un altro esempio di quanto dico, ha fatto il terzino ma con la sua intelligenza riesce a capire le due fasi e ha la facilità di capire il momento, quando e come farlo. A centrocampo è uno in più, che ci può dare una grossissima mano, aiutando i compagni a trovare equilibrio”.