Non lo avrebbe immaginato neppure lui che sarebbe bastato così poco tempo per innamorarsi di Torino e del Toro. Del suo elegante centro storico, della superbia raffinatezza di piazza San Carlo, del fascino ammaliante del Filadelfia. Ricardo ha vissuto i primi sessanta giorni in granata come un bambino rapito dall’interesse e dal piacere di una nuova avventura che lo ha coinvolto e avvolto. Si è sentito subito a casa, calato dentro una città nuova ma che, dal primo giorno, ha cominciato a sentire vicina al suo modo di essere, per la sua discrezione, la storia raccontata a ogni angolo, per quella dimensione di grande città ma a dimensione d’uomo. E’ stato un colpo di fulmine, una scintilla, la scoperta di un mondo nuovo che ha aggiunto felicità alla gioia provata quando ad agosto ha ricevuto la telefonata di Giampaolo, che conosceva bene avendo condiviso un pezzetto del cammino fatto al Milan.

Torino, Giampaolo può sorridere: ecco Rodriguez

Gli manca soltanto un tassello, un ultimo passettino: il debutto con il Toro. Sta contando i giorni, perché quando l’inizio della Serie A era alle porte un infortunio muscolare lo aveva bloccato in infermeria. Ha atteso una ventina di giorni, poi il graduale rientro e le due ultime uscite con la Svizzera hanno confermato che Rodriguez è pronto. Ci siamo: domenica il Toro svolterà a sinistra, Giampaolo potrà schierare quello che nei piani è sempre stato il titolare a sinistra. E’ stato il primo acquisto del nuovo corso, consigliato dal suo storico agente Gianluca Di Domenico, sarà uno degli ultimi ad esordire. Ma poco importa. Con lui il progetto riacquista un giocatore-chiave. Che potrà aggiungere la conoscenza del calcio di Giampaolo appresa al Milan. E’ un patrimonio: il Toro posiziona una bandierina di esperienza garantita dal pedigree internazionale. Aiuterà Nkoulou-Bremer nella difesa a 4: al Toro uno come lui serve e tanto.

Rodriguez vicino all'esordio con il Torino (Getty Images)
Rodriguez vicino all'esordio con il Torino (Getty Images)