SKY-VIDEO
Contenuto non disponibile

Demetrio Albertini, presidente del Settore Tecnico della Figc, ha parlato del campionato che sta per cominciare e dei suoi ex compagni di squadra nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport:

 

L'intervista ad Albertini

«Direi niente male. Ho sempre sostenuto che l’ossatura della squadra era buona e che servivano giocatori più forti di quelli già in rosa: Tonali è un ottimo acquisto. Però ricordiamoci che il mercato conta, ma è solo una delle componenti per centrare gli obiettivi, e in questo Milan ne emerge un’altra che mi convince sempre di più».

Quale?

«Nella mia generazione il senso di appartenenza era uno dei segreti per vincere. Oggi al Milan si punta sull’italianità: Donnarumma, Romagnoli, Calabria, adesso Tonali... In carriera ho vissuto da “straniero” in Spagna e vi assicuro, avere un blocco del tuo Paese che guida gli altri è fondamentale».

Tonali?

«Ha tutte le qualità del campione ma bisogna lasciarlo tranquillo. Deve poter crescere, anche sbagliando».

A chi somiglia?

«Premessa: odio i paragoni. Alla mia prima da titolare a San Siro mi dissero “somigli a Rivera”. Avete presente che cosa vuol dire convivere con paralleli di questo tipo? In tanti associano Tonali a Pirlo, ma Andrea è inarrivabile, è uno dei primi cinque centrocampisti nella storia del calcio italiano. Facciamo così, sgraviamo Sandro da questo peso: a me ricorda Albertini».

Pressione?

«In certe movenze mi assomiglia: anche nella postura, ho avuto un déjà vu dopo aver visto alcune foto. Sa difendere e impostare, è un centrocampista moderno come lo ero stato io negli Anni 90: un po’ la mia evoluzione. Da lui mi aspetto continuità nelle prestazioni, sarebbe un altro tratto in comune. Però il Milan deve essere un punto di partenza, non di arrivo, lo capirà presto e migliorerà ancora di più».

Pioli?

«Non vedo problemi di compatibilità, né con i compagni né con i sistemi di gioco. È più play ma può fare la mezzala in una mediana a tre».

Donnarumma rinnoverà?

«Dipenderà più da lui che dal suo agente».

 Daniel Maldini a San Siro?

«Ha grande talento. All’estero con giocatori così si insiste, li si mette alla prova quando si fa sul serio. Pioli è un bravo allenatore e adesso può lavorare con tranquillità, anche sui giovanissimi. È una situazione affascinante: chi non si augura di vedere un altro Maldini protagonista, alla terza generazione?».

Pirlo?

«Può fare bene, ha dalla sua un club molto organizzato e grandi campioni. Come tecnico non può essere giudicato alla prima stagione, però Andrea è abituato alle sfide. E molto spesso le vince».

Inter?

«Il finale dell’ultima stagione mi ha colpito: chiudere a un punto dalla Juve, giocare la finale di Europa League e passare attraverso tutto quello che è successo tra Conte e il club mi ha lasciato perplesso».

 

Tonali (Getty)
Tonali (Getty)