Nella testa dei Friedkin, molto sobria e garbata ma anche estremamente concreta, il nuovo stadio della Roma deve adesso diventare realtà. Negli ultimi giorni ci sono stati nuovi contatti sul triangolo che porta ai vertici del miliardario ceco Radovan Vitek e alle istituzioni comunali. «Tutto procede secondo i piani, è questione di giorni, l’accordo si chiude» ci ha spiegato una fonte molto autorevole che ha interessi diretti sul contratto di Tor di Valle. Nelle prossime ore quindi verrà siglato l’agognato acquisto da parte di Vitek dei terreni dell’ippodromo, con la regia esplicita di Unicredit che a sua volta conta di rientrare di parte dei crediti accumulati nei confronti dell’imprenditore Luca Parnasi. 

Nuovo stadio Roma, Vitek compra i terreni

Ma la sostanza che interessa ai Friedkin, e di conseguenza alla Roma, è fatta d’altro. Se Vitek in piena emergenza Covid ha deciso di entrare nell’affare, significa che conta di guadagnarci. A lui in verità cambia poco se lo stadio verrà costruito. In caso contrario, il suo progetto prevede la costruzione di una zona residenziale che sfrutterebbe i permessi già esistenti. Ma Friedkin - qui entra in ballo Virginia Raggi - ha avuto ampie rassicurazioni nell’incontro di qualche giorno fa all’ambasciata americana: il voto sulla convenzione urbanistica arriverà presto, entro pochi mesi. «Prima di Natale» ha detto recentemente la sindaca. Ma anche se si dovesse andare un po’ oltre, Friedkin aspetterà. Perché ritiene, pur non giudicando entusiasmante il progetto esistente, che sia saggio accettare ancora i ritardi burocratici della politica romana piuttosto che ripartire da capo in un altro sito con altri interlocutori.

Roma, ecco il nuovo stadio

Nel frattempo, sono confermate in toto le indiscrezioni emerse durante l’estate. A differenza di Pallotta, Friedkin vuole inglobare i ricavi dello stadio nel bilancio della Roma senza chiedere un canone d’affitto da rimborsare all’azionista. La società satellite costituita per Tor di Valle, che si chiama appunto Stadio della Roma TdV, servirà soltanto nella fase iniziale, per non aggravare il bilancio già molto sofferente del club, quando l’investimento per la realizzazione del cantiere si annuncia corposo. Ma a regime, se davvero vedrà la luce, questo sarà proprio L’As Roma Stadium. Magari con un partner importante disposto ad acquisire i diritti sul nome, per accrescerne la redditività.

Friedkin vicino alla chiusura per il nuovo stadio (Getty Images)
Friedkin vicino alla chiusura per il nuovo stadio (Getty Images)