Un capitolo finale alla Roma talmente intenso e difficile da diventare una serie tv: Francesco Totti ha parlato anche di questo nell'intervista a Walter Veltroni per Sette del Corriere della Sera. L'ex capitano giallorosso torna sul complicato ultimo anno con la maglia giallorossa con Spalletti in panchina.

Roma, Totti torna sull'addio

"Prima o poi sapevo che avrei dovuto smettere. Bisogna essere realisti. Però nel mio caso sono stato costretto, come se avessero voluto tirare una riga, cancellare. Senza parlarmene o rendermi partecipe. Avrei voluto smettere in un altro momento e prendere io la decisione. In quel momento stavo bene di testa e fisicamente ma non ho mai preteso niente da nessuno, non volevo giocare a tutti i costi. Girarmi le spalle e non darmi la possibilità di far vedere che potevo ancora dire la mia, mi è dispiaciuto molto".

Totti, il legame con la Roma e con De Rossi

"Mi dispiace tantissimo non essere più dentro la Roma. Tantissimo. Per me era non dico la seconda casa ma quasi la prima. Sono cresciuto là e morirò lì dentro. Daniele De Rossi? Gran giocatore, è stato un fratello, è sempre stato mio tifoso. Quando giocavo lui faceva il raccattapalle e, come ha detto lui, sono sempre stato un suo idolo. Siamo cresciuti quasi insieme. Mi dispiace che abbia fatto il Capitano per così poco tempo. Gli ho fatto un po’ da tappo, ma non è stata colpa mia". 

"Speravo de morì prima", la serie su Totti

Arriva il prossimo 19 marzo su Sky: la serie tv Speravo de morì prima è prodotta da Mario Gianani per Wildside, del gruppo Fremantle, con Capri Entertainment di Virginia Valsecchi, The New Life Company e Fremantle. Il cast: Pietro Castellitto è Francesco Totti, Greta Scarano è Ilary Blasi, Gian Marco Tognazzi è Luciano Spalletti. Suddivisa in sei episodi diretti da Luca Ribuoli (La mafia uccide solo d’estate) e tratta dal libro “Un capitano”, la serie Sky Original si concentra sugli ultimi due anni di carriera della leggenda giallorossa e sul suo turbolento ritiro dalla scene.

Getty Images
Getty Images