Marco Giampaolo, allenatore del Torino, è intervenuto in occasione della conferenza stampa in vista della partita di domani contro l'Udinese. Queste le sue dichiarazioni.

Sulla partita con l'Udinese

"Sarà una partita molto difficile, l'avversario è quadrato e viene da un buon momento con risultati importanti nelle ultime due trasferte. Noi ci siamo preparati, ora siamo nella condizione di non poter guardare in faccia chi abbiamo di fronte, tutte le partite in Serie A sono complicate, tutte presentano delle difficoltà diverse, ci siamo preparati per affrontarle al meglio. L'Udinese ha caratteristiche ben precise, dobbiamo saper come attaccare e come difendere, con lucidità, siamo pronti".

 

Sullo spogliatoio

"Con i calciatori non bisogna bleffare, bisogna raccontare le cose come stanno analizzare bene il nostro momento, le nostre prestazioni, il mio approccio con la squadra è sui contenuti, andare a guardare l'ultima partita, valutare le cose che si sono fatte bene e quelle che si possono fare meglio. Io mi riferisco solo sui contenuti, poi i gol spostano i giudizi. Io chiedo a loro di pensare al campo, noi non viviamo di sensazioni ma di fatti".



Su Cairo

"L'attestato di stima da parte del presidente fa piacere, poi certo bisogna portare a casa dei risultati, perché non è sufficiente. Dobbiamo lavorare sui troppi gol che subiamo, martedì ci siamo stati sopra un'ora, abbiamo analizzato perché abbiamo preso due gol praticamente quasi in fotocopia".

Sul derby

"Abbiamo bisogno di punti per la classifica, di virgole che ci facciano andare bene le partite. Contro la Juventus il nostro sentimento era quello di andare a fare risultato pieno, ce l'avevamo già nella preparazione della gara, sentivamo di poterci riuscire. Abbiamo perso per dettagli, ma con questo faccio anche riferimento al valore della squadra avversaria. Il primo tiro la Juventus l'ha fatto allo scadere del primo tempo, poi da una ripartenza da palla persa da cui è nato l'angolo su una deviazione di Lyanco da cui abbiamo subito gol".

 

Sulla rosa corta con la Juventus

"In panchina avevo tre difensori per tre difensori, non un cambio utile a meno che non si facesse male un difensore, poi avevo due giocatori con il recupero da Covid senza nessun allenamento, e Lukic che aveva fatto un solo allenamento. E poi avevo in panchina Bonazzoli, Edera ed il ragazzo Vianni. Le mie sostituzioni erano quelle, poi c'è anche Segre, ma questo non è un cambio, per caratteristiche, in grado di spostare equilibri offensivi. A Torino ci siamo arrivati con i calciatori che potevano darci qualcosa in più sul piano della tenuta ma che non erano al cento per cento, oppure per assenze. Non abbiamo perso per i cambi".

Sulla difesa


“Nelle altre squadre non giocano sempre gli stessi. E nello specifico, posso dire che a Milano avevo optato per Bremer come terzo di sinistro perché l’opposizione era di tenuta fisica al cospetto di Lukaku. La seconda, contro la Samp, giocavano con solo Quagliarella e un sottopunta, ho scelto Rodriguez. Con la Juve senza Morata, ho optato per due palleggiatori come Lyanco e Rodriguez. Le scelte le faccio in base alla partita e in funzione alla partita, ma soprattutto al fatto di voler giocare. Ma i sei giocatori che ho sono tutti meritevoli, voglio tenerli tutti pronti”.

Su Segre

“Ha sbagliato, ha commesso un’ingenuità e ha accusato. Gli ho parlato, dovrà imparare dai suoi errori. Ma è un ragazzo sano, lo garantisco: è serio nel lavoro, quindi l’importante è che capisca di aver sbagliato ma non bisogna crocifiggerlo. L’identificazione è importante. Contestazione? Figlia del momento per una mancanza di risultati, ed è la stessa insoddisfazione che abbiamo noi. Non dormo sereno, ma dedico il tempo al Toro: mattina e sera, mattina e sera. Quando parlo di fede, mi riferisco alla identificazione con il club, ai valori, a cosa rappresentiamo, non è una parola buttata lì. Il sento di appartenenza è un altro aspetto che il calciatore deve sentire nella pelle e con i quali svegliarsi la mattina e andare a dormire la sera. Dobbiamo mettere un punto, pensare a domani e consapevoli di ciò che siamo e del momento che abbiamo vissuto. Dobbiamo giocare al meglio delle possibilità, con la mente fredda e il cuore caldo. Ora l’obiettivo è l’Udinese, e mi auguro che giochiamo senza esasperazione del sentimento e del nervosismo. La devo giocare con responsabilità e appartenenza, senza perdere il lume della ragione. Occupiamo una posizione di classifica non vera per i valori della squadra, siamo fiduciosi di poter venirne fuori”.