Leonardo Spinazzola, difensore della Roma e della nazionale italiana, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai taccuini del Corriere della Sera. Queste le sue parole.

Sugli infortuni rimediati in carriera

"Peggio il ginocchio. Il legamento crociato ti fa male anche dopo. Dicono invece che il tendine d’Achille, una volta guarito, addirittura si rafforzi".

Europeo nel 2020?

"Abbiamo vinto quello che c’è stato e questo basta. Ci sentivamo forti anche un anno prima. La pandemia è stata un dramma tale che cancella ogni altro discorso. Penso alla gente che è morta, a chi ha perso i propri cari, ai ragazzi che non hanno potuto vivere appieno gli anni più belli. Da piccolo ero sempre a giocare a pallone, mia mamma voleva portarmi via dal campo dopo avermi rincorso a lungo".

Sulla nazionale

"Quaranta giorni tra ritiro e partite senza mai un litigio. Un gruppo così non lo avevo mai visto. Non basta per vincere, ma aiuta. Aiuta molto. Avversari in Serie A? Abbracci prima e dopo, ma non durante la partita".

Su Mourinho

"Mi ha telefonato prima di Italia-Turchia e mi ha detto: te la fai sotto o sei forte? Hai paura o sei pronto? E io: sono prontissimo, mister, e non vedo l’ora di incominciare".

Sul ritorno in campo

"Mi sono fatto una mia tabella di recupero perché devo tenere la testa sempre sul pezzo. Mi aiuta. Sentirò cosa dice il mio corpo, ma è chiaro che darò retta ai medici".

Spinazzola (Getty Images)
Spinazzola (Getty Images)