Riccardo Montolivo a 360 gradi. L'ex centrocampista del Milan, intervistato da "Tuttosport", ha parlato di diversi temi caldi, come l'Italia di Mancini e l'addio di Locatelli ai rossoneri. Di seguito le sue parole.

Sull'Italia

"Siamo passati da un Mondiale mancato a una finale europea. Questa è la rivincita: ci davano per morti, invece il calcio italiano è più vivo che mai...". 

Sul paragone tra Mancini e Prandelli

"Entrambi gli allenatori amano i giocatori di qualità in tutti i ruoli, in mezzo al campo soprattutto: De Rossi, Pirlo, Marchisio, Thiago Motta oltre a me. Lo stesso sta facendo Mancini fin dal primo giorno. Due Nazionali belle da vedere. Differenze? Questa non ha prime donne".

Sul centrocampo dell'Italia

"Locatelli è una rivelazione, Jorginho e Verratti sono due grandi conferme e poi c'è Barella che per me è unico. Un giocatore indispensabile per Mancini: è diverso dagli altri, è uno che si butta negli spazi, più dinamico rispetto agli altri tre che invece sono più di geometria".

Su Locatelli

"Via dal Milan? Io avrei fatto la stessa cosa. Lui al Milan non aveva la fiducia necessaria per emergere, era diventato sacrificabile e quindi l'hanno venduto. Un male necessario per la sua maturazione, perché probabilmente al Milan non sarebbe diventato quello che Manuel è oggi. Il rammarico per il Milan è stato quello di non cautelarsi non qualche formula che poteva tenerlo legato ai rossoneri".

Locatelli (Getty)
Locatelli (Getty)