La stima nei confronti di Andrea Pirlo, atteso sulla panchina della Juventus da un compito impegnativo, ma anche stimolante. A lanciare l’avventura da tecnico bianconero dell’ex centrocampista è il commissario tecnico della Nazionale Italiana, Roberto Mancini, che alla Gazzetta dello Sport ha commentato la decisione del club bianconero sull’investitura a sorpresa, ma anche le qualità di Pirlo, che Mancini voleva in azzurro.

 

”È fortunato, parte dal punto più alto e dalla squadra più forte. Lo volevo con me nello staff dell'Italia perché so che ha grandi conoscenze di calcio: come De Rossi, mi sarebbe piaciuto lavorare con lui. La storia è fatta di prime volte. Andrea apre una via nuova. Seguiamolo”.

Mancini, l'Atalanta come la sua Samp?

Mancini commenta anche il paragone tra l'Atalanta di Gian Piero Gasperini e la Sampdoria dei suoi tempi da giocatore.

"Come auspicio ci può stare. Come paragone un po’ meno. Noi avevamo già vinto lo scudetto, la Coppa Coppe e qualche altro trofeo. Eravamo da anni al vertice. Il riferimento dell’Atalanta può essere il Valencia di Cuper che esattamente 20 anni fa, nel 2000, arrivò a sorpresa in finale di Champions nell’anno del terzo posto in campionato. Anche l’Atalanta è arrivata terza... Poi il Valencia tornò in finale, vinse lo scudetto e aprì un ciclo. Può farlo anche Gasperini che gioca con l’aggressività e l’intensità di Cuper".

"Atalanta, meriti tutto"

“Ha spirito e principi moderni che poi sono quelli che alleno in Nazionale fin dalla prima ora: coraggio di osare, mentalità offensiva, ricerca di dominio oltre il risultato. I top club in Europa giocano tutti con questa mentalità, ma anche in Italia le cose stanno cambiando, molti allenatori oggi osano di più, anche per merito dell’Atalanta. Ha dimostrato che un certo calcio, oltre a essere bello, porta risultati. Se si diffonde questo tipo di cultura, ci guadagna anche il c.t. della Nazionale. L’Atalanta si è meritata questa splendida avventura”

Roberto Mancini (Getty Images)
Roberto Mancini (Getty Images)