Vincenzo Spadafora accende la speranza. Il ministro dello Sport, intervistato dai microfoni della "Rai", ha parlato della possibilità di una riapertura anche parziale degli stadi italiani, confermando che lo scenario potrebbe farsi concreto e fattibile dopo il 30 settembre, ovvero dopo il dpcm in vigore, come richiesto anche da qualche presidente di Serie A. Queste le sue dichiarazioni.

Riapertura stadi, intervista a Spadafora

"C'è aria di ripresa, ne avevamo bisogno. Siamo in grado di riprendere perché si rispettano le regole, dobbiamo continuare a farlo. Anche io non vedo l'ora di rivedere il pubblico: è tutta un'altra storia. La ripartenza della scuola sarà un test importante per tutto il paese: credo che alla fine di settembre ci saranno tutti gli elementi per valutare l'eventuale ripresa con il pubblico. Nel frattempo spero che venga consentito l'accesso di un migliaio di spettatori, come a concerti e teatro, io ci sto lavorando".

Stadi chiusi fino al 30 settembre

Nel frattempo, però, niente sconti al calcio: le partite si giocheranno a porte chiuse almeno fino al 30 settembre. Nel nuovo Dpcm che entrerà in vigore a partire da oggi, lunedì 7 settembre, fino al termine del corrente mese, viene confermata la chiusura degli stadi. Il ministro Speranza ne ha parlato con i colleghi francesi, tedeschi e spagnoli: l'idea che sta maturando è quella di un'intesa collettiva per far stabilizzare la curva dei contagi e superare la boa della riapertura delle scuole, ritenuta prioritaria. Niente da fare quindi per l'inizio della nuova stagione: tutti gli stadi di Serie A rimarranno ancora chiusi.

Spadafora (Getty)
Spadafora (Getty)