Un occhio attento alla Nazionale di Roberto Mancini, reduce dal pari contro la Svizzera, e anche un commento sulle operazioni di mercato che hanno coinvolto il suo erede in azzurro, Gigio Donnarumma, e il totem Cristiano Ronaldo: ne ha parlato a Radio Anch'io Sport su Radio Rai Gianluigi Buffon, assolvendo gli azzurri dopo lo stop di Basilea.

Buffon dopo il pareggio azzurro con la Svizzera

"Devo dire la verità e non per voler difendere il gruppo e il ct. Il problema dell'Italia è stata la buona sorte. Quando vieni da una grande vittoria, dove è andato tutto nel modo giusto, adesso le cose stanno andando meno bene. La Nazionale paga il briciolo di sfortuna che le è capitato. Vero, a settembre abbiamo avuto sempre le più grandi problematiche. In questo caso però non mi appello a questo, obiettivamente con Bulgaria e Svizzera le prestazioni ci sono state, potevamo fare tre gol in entrambe le sfide. Sono stati due pareggi figli della casualità. Se le rigiochi 100 volte le vinci 90 quelle due partite".

Buffon sul momento di Immobile in azzurro

"Veniamo da un Europeo dove abbiamo sempre segnato e dai quarti in poi non è così facile. Non penso che il problema dipenda dagli attaccanti ma dal realizzare una rete con un giocatore qualsiasi. Mettere in discussione Immobile è ingeneroso, obiettivamente quello che sta dimostrando in campionato è qualcosa di importante, sono grandi numeri. Ciro lavora tanto e si sbatte tante per la squadra".

Buffon e il sogno del sesto Mondiale

"Non punto a niente. Voglio essere felice e a comandare sono la mia testa e il mio corpo. Con grande piacere ed entusiasmo continuo a giocare. In questo momento non prendo in considerazione l'idea di smettere. Poi mi accorgo di essere un giocatore molto importante per la gente, a Parma i tifosi mi affidano sogni e speranze. Per me questo è gratificante. Se Mancini dovesse chiamarmi vedremo, il ct non ha sbagliato nulla e ci siamo sentiti l'ultima volta due o tre anni fa. Non voglio creare pressioni inutili, Mancini ne ha già tante e non deve averne di più".

"Siamo solo all'inizio, quindi non si possono dare giudizi definitivi. Si è trovato in una situazione particolare, il PSG ha anche nel portiere uno dei suoi punti di forza e per questo sta giocando proprio Keylor Navas. Non penso che Gigio avrà problemi a essere un riferimento. L'addio al Milan? Devono essere rispettate le scelte di un ragazzo che è anche un professionista. Dopo anni in cui non ha giocato in certi palcoscenici ha scelto di andare e nessuno può e deve metterci bocca. Parliamo di un ragazzo che deve ancora fare anni e anni di carriera, cercando le gratificazioni che ho trovato io. Quando poi vinci e ti senti appagato allora hai una serenità che ti fa fare altre scelte. Dobbiamo cercare di essere clementi anche in questo caso".

Buffon: l'addio di Ronaldo alla Juventus e Ribery a Salerno

"Credo che i tifosi non debbano rimanere sorpresi, Ronaldo ha la nomea di un grandissimo professionista che giustamente pensa tanto a se stesso. In questi tre anni ha fatto grandi prestazioni e tanti gol. Non vedo nulla di illogico nella sua scelta di andare via, ci ha pensato tanto. Penso che alla fine non ci sia stato niente di strano. Posso solo parlare bene di Cristiano, è un professionista che dà sempre il 100%. Ha pensato che fosse giusto andare via. Ribery alla Salernitana? È suggestivo vedere il francese a Salerno, lo posso capire, visto che si sente un giocatore molto forte. Lo è, l'ho visto a Firenze e anche se giocherà 60 minuti e non 90 darà il suo contributo. In Italia non abbiamo giocatori così, cercherà di ripagare l'affetto dei tifosi regalando loro un sogno. Uno come Ribery può avere un effetto traino".

Getty Images
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