Marcello Lippi dice la sua. Intervistato dalla "Gazzetta dello Sport", l'ex ct della Nazionale ha parlato della corsa scudetto e dei protagonisti di questa stagione in Serie A.

Sullo scudetto

"La verità è che questo scudetto lo meriterebbero in due, ma come si fa? Una stagione fantastica per tutte e due. In tutta l’Europa che conta hanno già i campioni, Italia e Inghilterra no. Ho visto squadre di metà classifica giocare un buon calcio, allenatori coraggiosi, novità tattiche. Negli ultimi due mesi ero sicuro che l’Inter ce l’avrebbe fatta. Mi sembrava la favorita, la più determinata, cattiva, organizzata, con quattro attaccanti che non ha nessuno. E una partita da recuperare. Bologna ha cambiato tutto. Il vantaggio ora è del Milan. Due punti e lo scontro diretto a favore. Dico Milan".

Su Pioli

"Bravissimo. Mi piace. Uno di quegli allenatori che bada al sodo, ha un’ottima organizzazione, fa gruppo, trasmette serenità. Un po’ mi somiglia".

Su Inzaghi

"Non sono d’accordo con le critiche. Non gioca un calcio arretrato, ho visto momenti di buona modernità. Un ottimo gestore delle risorse tecniche. Ha sbagliato una partita, ma il Bologna ha messo in difficoltà tutte le grandi. E non è detto che il piano B sia un’altra organizzazione di gioco: lui cambia sostituendo giocatori con caratteristiche diverse".

Su Raspadori

"Può essere il dopo Dybala. Ha qualità, è furbo, svelto, entra in area, ma non deve sentire il peso della maglia. Un giovane che voglia emergere deve farsi trovare pronto, sennò rinunci".

Su Tudor, Dionisi e Nicola

"Tudor? Un po’ mi ha sorpreso, non era come Conte o Deschamps, ma un lavoratore serio e taciturno, ora è proprio bravo. Il Sassuolo di Dionisi che ha fatto cose notevoli con le grandi. Italiano. E Juric che mi piace perché incarna il mio allenatore ideale: quello che entra nella testa dei giocatori, li convince a dare il massimo, fa in modo che i grandi si mettano al servizio della squadra. Non è che la tattica non conti, ma l’aspetto psicologico è più importante. E in questo c’è un maestro: Ancelotti. Ma posso fare i complimenti a uno meno famoso? Davide Nicola. Ogni volta prende una squadra che sembra morta e la porta a credere, la organizza, la martella e spesso la salva. Sono imprese eccezionali. Lo aspetto dalla prima giornata, se lo merita".

Sugli Oscar del campionato

"Tudor tra i tecnici. E Tonali tra i giocatori. Un po’ Pirlo, un po’ Gattuso, ma forse più De Rossi".

Lippi (Getty)
Lippi (Getty)