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Gianluigi Buffon, allenatore della Juventus, si è concesso ad una diretta Instagram dove ha toccato diversi temi: dalla sua condizione attuale al rinnovo di contratto. Queste le sue dichiarazioni.

Juventus, queste le parole di Buffon

"Sto benone, ho fato un piccolo riposino, sono un po' ingolfato con la loquacità ma ho preso un bel caffé".

Sul calcio

"E' stata una scelta naturale dettata dall'istinto e dall'interesse da ciò che smuoveva dentro di me il calcio. Inevitabilemente anche per aggregazione con gli altri ed entrare in sintonia con gli altri bimbi, giocare a calcio e l'unione che dava questa palla era qualcosa di incredibile. 

Ho vissuto varie tappe della mia carriera che mi hanno fatto stare dentro questo mondo. Inizialmente cosa ti smuove è la passione, l'adrenalina, l'obiettivo di chiudere un cassetto dicendo 'ce l'ho fatta'. Anche a livello esistenziale dà forza e appagamento. Quando sono diventato un numero 1 questa passione è mutata in lavoro e obbligo verso me stesso e gli altri di non sfigurare e rimanere sempre il numero 1 o comunque a livello top. Quindi la parte ludica e divertente per 15-20 anni l'ho messa da parte. Negli ultimi 2-3 anni ho ritrovato piacere di allenarmi, migliorarmi ancora, giocare".

Sul rinnovo di contratto

"E' un po' come se da vecchio sportivamente parlando stessi rivivendo le emozioni che avevo da giovane, questo è anche il segreto per cui vado avanti. Continuo a giocare perché mi sento bene e sono compeitivo e poi perché posso ancora migliorare. Se uno ha ancora margini ha sempre dentro quel fuoco che ti fa dire non mi sento ancora appagato".  

Sulle sconfitte

"Negli ultimi anni ho pensato veramente poco alle vittorie e tanto alle sconfitte. Vincere ti sembra la normalità, non è un pensiero normale, ma ormai quando entri in quell'ottica dai veramente poco sapore alle vittorie, ma ti rimane davvero tanto la frustrazione per le sconfitte. Devo fare pace con questa cosa se no rischio di non voler smettere mai più".
 


Sulla reazione agli errori

 "Per ciò che esula dall'errore di campo, come un momento di difficoltà privato, la mia risorsa più importante è la follia che continuo ad avere (anche se da giovane era molto più alta). Non ho paura di osare, mi do da solo degli out out molto forti e non ho paura di questa sfida estrema con me stesso. Per quel che riguarda l'errore in campo mi disturba molto di più adesso rispetto a quando ero giovane. Credo sia questione di consapevolezza. Mi disturba perché se sbaglio, sempre parlando dell'autocritica di cui sopra, non lo accetto".

Sui giovani

 "Penso che per aiutare i giovani, essendo un giocatore esperto per non dire vecchio in uno spogliatoio di gente di 20 anni, non puoi aspettarti che loro facciano un passo verso di te, se non quello dovuto per quello che sei. Ma non è quella la chiave. Devi trovarla per trovare empatia e dialogo con loro. A volte penso che mi comporti come un quindicenne, ventenne e questi mi guardano sbigottiti ma credo sia il modo migliore per instaurare un rapporto e un dialogo con loro che possa essere efficace".

Buffon (Getty Images)
Buffon (Getty Images)