Enrico Castellacci, ex responsabile dello staff sanitario della Nazionale e ora presidente della Libera Associazione Medici Italiani del Calcio, ha parlato nel corso di un'intervista concessa al Corriere dello sport:

Le parole di Castellacci

 «Un caso non può fermare l'intero sistema» 

Ripresa?

«Diciamolo: è già una grande vittoria. Buona parte del merito va alla Figc che non si è fermata ai primi “no” e ai muri che la politica ha alzato in questi mesi. Sta ripartendo il mondo, i locali si riempiono, i negozi riaprono, nelle strade scorre vita. Mi sembra giusto che anche un’industria importante come quella del calcio abbia le stesse possibilità».

Protocollo?

«I club che militano nel massimo campionato potranno applicarlo tranquillamente, ma possiedono potenzialità economiche, organizzative, logistiche e umane non paragonabili. Per le altre leghe la vedo più difficile».

Quarantena per tutta la squadra?

«Se volontà federale e volontà politica coincidono e se tutti hanno scelto di andare avanti, come sembra, perché non pensare a una riduzione della quarantena a sette giorni? Soltanto così il campionato potrebbe andare avanti. Le condizioni sanitarie del Paese continuano a migliorare, bisogna accorciare i tempi del ritiro fiduciario dove comunque la squadra, escluso il positivo, continuerebbe ad allenarsi ma senza poter giocare. Quattordici giorni sono troppi e la normativa del ministero della salute è del 21 febbraio. Nel frattempo è mutato lo scenario».