Andres Iniesta, ex calciatore del Barcellona, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del Corriere Dello Sport. Tanti i temi toccati, queste le sue dichiarazioni.

Messi o Ronaldo, per Iniesta è facile

"Guardiola è un tecnico spettacolare in tutti i sensi, che ha allenato una generazione di calciatori cresciuti insieme con lo stesso modo di giocare e con del talento sensazionale. Messi è il numero 1 perché ha tutto e riesce a essere determinante praticamente in tutte le partite da anni, non ho mai visto un giocatore così decisivo e forte. Leo è inarrivabile, non lo si può paragonare a Cristiano Ronaldo.

Però mi piace mettere il Barça al di sopra di tutto e tutti. In futuro vincerà e perderà, ma proverà sempre a trasmettere e affermare la sua identità. Ogni volta era una battaglia contro il Real Madrid di Mourinho, non lo conosco personalmente ma non posso negare che sia un grande allenatore". 

Su Ibrahimovic e Conte

"Ibrahimovic è compatibile con qualsiasi tipo di calcio e qualsiasi compagno di squadra. Un giocatore come lui non può essere che un valore aggiunto, è uno dei calciatori più importanti al mondo. La sua esperienza a Barcellona non fu facile, però aver condiviso con lui lo spogliatoio sarà per sempre un grandissimo ricordo.

Contro le squadre italiane ci sono stati momenti di felicità e momenti di tristezza, come nei quarti di Champions con la Juve, nel 2017. Ho affrontato Milan, Inter, ma contro la Juve abbiamo completato anche il secondo triplete. Ho avuto il piacere di giocare in stadi meravigliosi in Italia e di affrontarvi con la nazionale spagnola. Sempre grandi partite. Ho un ricordo molto brutto dell’Europeo del 2016, l’Italia di Conte giocò una gran partita, molto meglio di noi e ci eliminò". 

Sull'addio al barcellona

"Una delle condizioni che mi ero posto era quella di non dover affrontare il Barça. Giocare in un’altra squadra europea non avrebbe avuto senso. Andai via perché avevo capito di aver dato tutto al club che aveva riposto in me tanta fiducia. Avevo voglia di provare un calcio diverso in un Paese diverso, desideravo continuare a imparare e crescere come calciatore, al di là del fatto che stia vivendo un’esperienza familiare che sarà importante soprattutto per i miei figli… Proverò a fare l’allenatore, dopo. Però manca ancora un po’, mi sento bene, sono felice, voglio giocare ancora e questo campionato mi ha sorpreso, è molto competitivo". 

Messi (Getty Images)
Messi (Getty Images)