Dusan Vlahovic, addio alla Fiorentina a gennaio? Il centravanti serbo classe 2000 non prolungherà il suo contratto, come annunciato dallo stesso presidente Commisso diverso tempo fa. E la Juventus continua il suo pressing: le cifre non sono l'unico problema, c'è da bruciare una concorrenza che si fa sempre più folta e importante per blasone e che potrebbe avere la meglio qualora ogni discorso fosse rinviato alla prossima estate.

La Fiorentina chiede 80 milioni per Vlahovic

Il pressing non è andato a buon fine qualche mese fa, ma la Juventus resta sulle tracce di Vlahovic. I bianconeri vorrebbero tornare alla carica nella prossima sessione invernale di calciomercato, forti dell'incasso già certo di almeno 25 milioni di euro derivanti dalla qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Il problema è che la Fiorentina non molla: chiede almeno 80 milioni di euro per il serbo, una cifra ritenuta troppo alta per le casse bianconere. C'è da mettere in conto lo scenario peggiore per i fantallenatori, il possibile addio alla Serie A e al Fantacalcio a metà stagione, con la Premier League pronta a prenderlo con sé (Manchester City e Tottenham in primis) e chi gioca alle Euroleghe pronto ad affilare le armi. Ma è più realistico pensare ad oggi a un trasferimento a luglio. Con una novità da sottolineare.

Il Psg su Vlahovic

Come riferito dalla "Gazzetta dello Sport", anche il Psg si è mosso per prendere Vlahovic. Nel caso in cui non riuscisse a prendere Haaland, e consapevole dell'addio praticamente certo di Mbappé a parametro zero (Real Madrid super favorito per il francese), il club parigino sta seriamente pensando di puntare sul serbo della Fiorentina. Che chiede un ingaggio da almeno 6 milioni di euro a stagione e che, considerata la sua evidente volontà, potrebbe 'costringere' la Viola ad abbassare le pretese economiche per evitare di avere di fatto un separato in casa. A meno che la stessa Juventus non riesca ad anticipare tutti a gennaio: le prossime settimane saranno decisive.

Vlahovic (Getty)
Vlahovic (Getty)