Sarri al Chelsea, Giampaolo al Napoli. Un piano di cui si parla già da tanti, forse troppi giorni, ma che è tornato prepotentemente di moda dopo l'ennesimo Ko del Chelsea, che ha allontanato ancor più dalla panchina dei blues mister Conte. Che aspetta un segnale da parte di Abramovich che non solo non è arrivato, ma neanche arriverà.

Anzi, il russo patron del club campione d'Inghilterra ha già avviato i contatti con Luis Enrique, svincolato, che paradossalmente da qui al 14 marzo si ritroverà ad assistere al doppio confronto Barcellona-Chelsea nel vivo di un turbine di strane emozioni: la sua ex squadra, quella in cui ha giocato anche 8 anni da calciatore, contro quella che potrebbe essere la sua prossima. Già, perché la società londinese a Conte avrebbe dato un ultimatum: passare il turno in Coppa, o andare via. A quel punto, se ci saranno margini per recuperare la stagione, sarebbe proprio Enrique a subentrare. Altrimenti, si attenderà giugno con un traghettatore, e si farà spazio a qualcuno di ancora più suggestivo: come Maurizio Sarri.

Scudetto o non scudetto, a fine stagione sarà finito il triennio del tecnico toscano in azzurro. Tanti lati positivi, un gioco di rara bellezza ma poche vittorie (soprattutto per 'colpa' della Juventus). Lo scudetto 2018 potrebbe essere la ciliegina con cui salutare De Laurentiis ed il suo popolo, ma anche se alla fine dovesse arrivare l'ennesimo secondo posto, le parti potrebbero congedarsi, nonostante ancora un anno di contratto. Già, perché la famigerata clausola che il Presidente vorrebbe tanto cancellare per il Chelsea sarebbe aria fresca: 8 milioni per strappare con un anno di anticipo Sarri al Napoli, che a quel punto anche per dare continuità al progetto tecnico andrebbe su Giampaolo. Proprio come accadde, all'epoca, all'Empoli. Fermo restando che De Laurentiis e Sarri in Primavera si rivedranno per discutere il contratto del tecnico, le volontà dei londinesi ad oggi sono queste. E i tabloids parlano anche di contatti già avviati con l'entourage dello stratega di Figline Valdarno, che in Premier avrebbe modo di dare corpo alla sua amicizia-rivalità con Pep Guardiola. 

A quel punto dal giro delle panchine resterebbe fuori Conte: Costacurta solo due giorni fa ha dichiarato che il leccese "Si è auto eliminato dalla panchina della Nazionale, perché ha detto che ancora per 18 mesi vorrebbe fare l'allenatore di club", ma non aveva messo in conto di avere l'occasione, a breve, di parlare con lui da tecnico esonerato. La volontà di Conte, è vero, sarebbe quella di non tornare in sella ad una Nazionale, ma le cose potrebbero anche cambiare. Anche perché, per la panchina azzurra, il candidato più forte in assoluto era e resta Roberto Mancini.