Intervistato da Sky Sport, il D.S. del Napoli Giuntoli ha parlato suo arrivo a Napoli: "Aurelio nei miei confronti ha davvero un occhio di riguardo speciale e mi tratta come un figlio. Stavo andando a vedere una partita dei playoff di Serie B l’anno che si vinse a Carpi, De Laurentiis mi chiese un incontro. Ma io pensavo che gli potesse interessare qualche mio calciatore. Io avevo degli impegni e gli dissi se potevamo vederci la settimana successiva, ma loro avevano fretta e mi chiesero un incontro per la mattina dopo. Allora gli chiesi quale fosse il motivo, loro mi risposero che volevano parlare del Napoli perché erano interessati a me. A quel punto non ho capito più niente e chiaramente ho detto di sì".  

Sul possibile rinnovo: "Siamo molto vicini, io sono contento di rimanere, mi trovo benissimo a Napoli e con la proprietà, lo stesso vale per l’allenatore. Quindi probabilmente sì, resterò".  

Il colpo di quest'anno è Fabian Ruiz: "Volevamo prenderlo già a gennaio, ma non fu possibile. Riuscimmo però a strappare una promessa al giocatore e al procuratore. Quando Ancelotti arrivò, ce lo chiese. Ma stranamente lui era l’unico giocatore che avevamo già bloccato, una strana e piacevole coincidenza".

Un rimpianto da quando è al Napoli: "Avevamo chiuso per Tolisso che doveva svolgere solo le visite mediche, ma il Lione quell'anno passò il preliminare di Champions League e il giocatore preferì restare in Francia. Peccato, poi l’anno dopo andò al Bayern Monaco".

Su Cristiano Ronaldo: "Ci è stato proposto, abbiamo un grande rapporto con Jorge Mendes dai tempi di Faouzi Ghoulam e del suo rinnovo di contratto. Abbiamo rapporti costanti, ci sentiamo spesso e fu proposto. Quando andammo nei particolari, ci rendemmo conto che per noi era una operazione fuori portata".

Giuntoli elogia Sarri: "Io lo conoscevo dai tempi in cui allenava il Sansovino, quando io giocavo nella Sanremese. Mi colpì perché dopo due ore di chiacchiere, ci confrontammo su diverse questioni e mi disse: io non vengo, ma tu arriverai in Serie A. Quando trovammo l’accordo e decisi di andare a Napoli, il presidente aveva due o tre opzioni, tra cui la più papabile era proprio Sarri. E Io per ovvi motivi la sposai in pieno, visto che ci conoscevamo da una vita. Se ha provato a portarmi al Chelsea? Ci sentiamo spesso e sicuramente lui ha bisogno di una persona di fiducia che gli faccia da cuscinetto con la proprietà e con lo spogliatoio, ma come penso sia per tutti gli allenatori".

Adesso c'è Ancelotti: "Mi ha trasmesso tanto, ma non solo a me anche alla squadra. Da parte del presidente è stata un’intuizione incredibile. Non pensavo che un allenatore di quel livello potesse accettare Napoli con questo entusiasmo. Invece ha sposato in pieno la causa, la città, sta benissimo a Napoli, si è inserito benissimo nel nostro contesto. Ci ha aiutato e ci aiuterà a crescere".

Porta chiusa per Cavani: "Non credo faccia parte della filosofia del club perché la forza del Napoli è quella di avere giocatori con nuove motivazioni, insomma di avere nuovi Cavani".