La clamorosa ed inattesa eliminazione della Francia dagli Europei ha lasciato il segno nel paese transalpino, con le immancabili polemiche nelle quali è finito anche il commissario tecnico Deschamps.

Fatale il rigore finale di Mbappè, che ha trovato sulla sua strada il portiere della Svizzera, l'ottimo Sommer che ha respinto la conclusione con la mano di richiamo, regalando così la qualificazione ai quarti di finale alla Svizzera.

L'uscita di scena della Francia riporta alla mente i precedenti flop della nazionale transalpina, che nel corso della sua storia ha vissuto altre pagine senza gloria e decisamente opache.

I precedenti flop della Francia 

Nel 1988, nonostante il titolo di campione d’Europa in carica, la nazionale manca la qualificazione agli Europei tedeschi, portando così ad un notevole cambiamento ai piani alti della politica calcistica: vengono spesi oltre 100 milioni di franchi per costruire ed inaugurare il centro tecnico nazionale Sastre, anche conosciuto come Clairefontaine; una sorta di accademia del pallone nel quale formare e far crescere nuovi talenti da lanciare nei club e nelle rappresentative delle nazionali transalpine. 

Italia '90

Ad Italia ’90, nel girone di qualificazione la Francia è abbinata a Jugoslavia, Scozia, Norvegia e Cipro, per un cammino giudicato da tutti abbordabile: la Jugoslavia è una nazionale forte ma da sempre incostante e con aspre divisioni interne, la Scozia vive un buon momento ma è tecnicamente inferiore ai francesi, così come la Norvegia. Cipro, infine, è la classica compagine materasso.

Il girone inizia bene per la Francia di Michel Platini che il 28 settembre 1988 a Parigi batte 1-0 la Norvegia e conquista i primi 2 punti e i primi 2 passi verso l’Italia; quello che nessuno si aspetta, però, avviene circa un mese dopo; il 22 ottobre a Nicosia la nazionale francese incappa in un clamoroso 1-1 in casa dei ciprioti, un pareggio che risulterà pesantissimo e forse decisivo alla fine della contesa, perchè i transalpini nella giornata successiva perdono 3-2 a Belgrado contro la Jugoslavia e poi 2-0 in Scozia. Non vanno oltre lo 0-0 a Parigi contro gli slavi al ritorno. 

A 3 turni dal termine del girone, la situazione per i francesi è compromessa ma non irrecuperabile, anche se saranno necessarie 3 vittorie alla formazione di Platini per acciuffare la qualificazione.

Ad Oslo, il 5 settembre 1989, Norvegia-Francia termina 1-1, un risultato che non può bastare, perchè nel frattempo Jugoslavia e Scozia stanno facendo il vuoto e non accennano a mollare un passo; Platini è scuro in volto dopo la trasferta norvegese, sa che le possibilità di qualificazione sono ormai ridottissime, sa che non qualificare la nazionale ai mondiali sarebbe gravissimo per l’intero paese e per lui stesso, alla prima grande esperienza in panchina.

La Francia ha un sussulto e batte 3-0 la Scozia, ma nell’ultima giornata ai britannici basterà un pareggio per qualificarsi ed estromettere clamorosamente i blues dai mondiali.

Ricorre il 15 novembre 1989, quando la Scozia festeggia l’approdo a Italia ’90 accontentandosi dell’1-1 casalingo contro la Norvegia, rendendo inutile il successo dei francesi tre giorni dopo in casa contro Cipro: la nazionale di Francia è clamorosamente fuori dai mondiali dopo 15 anni.

Europei '92

L’ex calciatore della Juventus qualifica invece la nazionale agli Europei del 1992, dove però la Francia delude e non è in grado di vincere nemmeno una partita, pareggiando contro Svezia (1-1) ed Inghilterra (0-0) e perdendo 2-1 contro la Danimarca, risultati che obbligano Platini alle dimissioni e la federazione transalpina ad una dura riflessione sull’intero movimento calcistico.

Usa '94

La corsa verso i successivi mondiali di Usa '94, prevede nell’ultimo turno la sfida a Parigi Francia-Bulgaria: la Svezia è già prima con 15 punti e la vittoria del girone, la Francia è seconda a 13, la Bulgaria terza a 12; ai francesi basterebbe un pareggio per staccare il biglietto verso l’America, mentre i bulgari cercano il miracolo al Parco dei Principi.

E’ il 17 novembre 1993: la partita si mette subito bene per la Francia che segna con Cantona e si avvicina ad ampie falcate ai mondiali, scacciando lo spettro di una nuova eliminazione.

Il pubblico canta ed è in festa, la Bulgaria sembra frastornata, ma da un angolo di Balakov nasce il pareggio di testa dell’attaccante Kostadinov: 1-1 e tutto nuovamente in bilico.

Il tempo passa, la paura pervade i francesi, la disperazione getta i bulgari oltre l'ostacolo, ma tutto sommato la difesa di mister Houllier, guidata da Laurent Blanc, sembra reggere la pressione.

E’ il 90′ quando la Francia riesce a tenere la palla lontana dalla propria area di rigore battendo un calcio di punizione, ma Ginola piuttosto che tenere palla, la butta al centro dove non ci sono compagni, permettendo la veloce ripartenza della Bulgaria: il centravanti Penev lancia lungo per Kostadinov che entra in area dalla destra, avanza e batte di destro, più forte che può sul primo palo, il portiere francese Lama si protende in tuffo ma non riesce a fermare il potente tiro che si insacca sotto l’incrocio dei pali.

Lo stadio del Parco dei Principi è gelato, i tifosi bulgari sono increduli, Emil Kostadinov corre impazzito per tutto il campo, si mette le mani fra i capelli, non ci crede, non ci crede lui come non ci credono i francesi.

Finisce col risultato di 1-2, la Bulgaria sorpassa la Francia all’ultima curva e la estromette di nuovo dai mondiali, il secondo flop consecutivo, una disdetta per Cantona, Papin e compagni, una nazionale così blasonata come quella dei galletti.