“Quando si fanno le cose per bene è giusto fare un ripasso“

Fine agosto 2017. 

Iniziava così la conferenza stampa di fine mercato - annunciata anche mediaticamente in pompa magna - di Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, all'epoca AD e DS del Milan dell'improbabile parentesi societaria post berlusconiana che rimandava all'altrettanto improbabile Yonghong Li.

Quella triade, alla fine, durò circa 15 mesi. Un arco temporale breve ma inteso, durante il quale gli umori della tifoseria vissero - pericolosamente - sull'altalena emozionale dell'abbandono, passando per la rinascita, l'esaltazione e l'esaltazione.

Fu, in ogni caso, una stagione estiva bollente, quella rossonera di 4 anni fa.

La nuova reggenza si presenta vogliosa di farsi conoscere e rispettare, ma, soprattutto, di risvegliare i sopiti spiriti degli orfani dell'era Fininvest, e far cambiare idea agli scettici. 

 Cristiano Ronaldo, ultima al Real Madrid nel 2018 (getty)
Cristiano Ronaldo, ultima al Real Madrid nel 2018 (getty)

Non a caso le ambizioni più proibite di Fassone e Mirabelli sono tali da ringalluzzire persino la libido di un eunuco: de botto, così, dal nulla, l'ex osservatore dell'Inter inizia a parlare con Jorge Mendes di Cristiano Ronaldo, stufo del Real Madrid. Gli accordi ci sarebbero pure, ma mancano le fondamenta: i soldi. Mirabelli - spiegherà dopo il suo addio lo stesso DS - riporta le cifre a Fassone, che, banalmente, lo gela, spiegandogli che "i numeri non tornavano e abbiamo dovuto lasciare perdere. Prima mi hanno dato un budget poi un altro, questo è il punto. Che vi devo dire di più?". 

Pierre-Emerick Aubameyang, ultime partite al Borussia (getty)
Pierre-Emerick Aubameyang, ultime partite al Borussia (getty)

A quel punto si vira prepotentemente su Pierre-Emerick Aubameyang, l'ex più rimpianto della storia recente del Diavolo. Ceduto per un pugno di noccioline (circa 1.7 milioni) qualche anno prima al Saint-Etienne, il gabonese ormai da tempo è uno dei migliori attaccanti di Bundes, ma così come CR7 ha voglia di cambiare aria. Poi, però, ammetterà sempre il Mira, sempre ad accordi già fatti, "il padre lo voleva portare in Cina e ci ha fatto sballare tutto"Senza dimenticare che "La prima scelta di Montella era Kalinic".

Li Yanghong, Han Li David, Marco Fassone e Massimo Mirabelli nel 2018 (getty)
Li Yanghong, Han Li David, Marco Fassone e Massimo Mirabelli nel 2018 (getty)

Epilogo duplice ma comune: Ronaldo resterà poi ancora un anno in Spagna, prima di firmare con la Juve. Aubameyang resisterà solo pochi mesi in Germania, prima di andare all'Arsenal a gennaio 2018. A quel punto al Milan di Mirabelli e Fassone restano - sic! - , appunto, il pupillo di Montella Kalinic e quello di Mendes e Ronaldo, André Silva. Doppia operazione da 62 milioni totali: praticamente la stessa cifra spesa dai gunners per l'ex Dortmund. 

Hakan Calhanoglu al Bayer Leverkusen nel 2015 (getty)
Hakan Calhanoglu al Bayer Leverkusen nel 2015 (getty)

Ma andiamo a riepilogare, e leggere con occhio critico, a distanza di ormai 4 anni, tutte le operazioni principali concluse dal Milan durante quei mesi calienti.

Anche perché furono proprio i due dirigenti, con l'operazione #APACF (acronimo di “Adesso passiamo alle cose formali”), a dare addirittura un nome e un hashtag all’evento simbolo della sessione estiva di compravendita della società meneghina. 

Immagine articolo
Calciatore Tipo operazione Costo cartellino [Mln] Costo ingaggio lordo [Mln] Ceduto nel Ricavi cessione [Mln]
Donnarumma A. Acquisto 1 2*4 anni 2021 0
Donnarumma G. Rinnovo 0 12*4 anni 2021 0
Calhanoglu H. Acquisto 22 + 4 bonus 5.6*4 anni 2021 0
Kessie F. Acquisto 32  4.6*4 anni - -
Kalinic N. Acquisto 27  5.6*1 anno 2018 15
Musacchio M. Acquisto 18 4.6*3.5 anni 2021 1
Bonucci L. Acquisto 42 12*1 anno 2018 35
Biglia L. Acquisto 20 6.5*3 anni 2020 0
Conti A. Acquisto 24 3.7*3.5 anni - -
Rodriguez R. Acquisto 18 4.6*2.5 anni 2020 3
Silva A. Acquisto 35 3.7*1 anno 2020 9
Borini F. Acquisto 5.5 2.8*2.5 anni 2020 0
TOT    244.5+4 bonus  185   63

 

Nel riepilogo tabellare di cui sopra, abbiamo volutamente incluso anche l'operazione rinnovo di Gigio Donnarumma, che di fatto già all'epoca, sia a livello comunicativo che finanziario, assunse a pieno i canoni del "riacquisto" del suo cartellino.

Spiccano, ovviamente, a distanza di 4 stagioni, soprattutto i dati relativi a quanto quelle singole operazioni abbiano prodotto, anche e soprattutto al di fuori dal campo: nella tabella non sono stati specificate le quote di ammortamento (per favorire i costi lordi relativi ai soli anni effettivi di ingaggio), ma anche senza entrare nel merito è immediato evidenziare quanto quelle scelte si siano rivelate poco fruttuose. Una valutazione complessiva, quella relative alle ormai celebri "plusvalenze" prodotte dal mercato dell'estate 2017, che sarebbe potuta cambiare nel caso in cui, ad esempio, il Milan avesse ceduto un anno fa Donnarumma e/o Calhanoglu, o se dovesse decidere di vendere Kessie a ormai un solo anno dalla scadenza del suo contratto. 

Staremo a vedere.

Di certo c'è che, nel giorno della firma di Calhanoglu a zero con i cugini e rivali nerazzurri, il Milan torna a interrogarsi su quanto siano stati effettivamente redditizi quei 400 milioni totali, tra cartellini e ingaggi, spesi all'epoca per riportare il Milan in Champions League.

Un'impresa riuscita al Diavolo, grazie soprattutto agli stessi Kessie, Calhanoglu e Donnarumma, che nella squadra attuale rappresentano gli unici "superstiti" di quella afosa estate. Ora, di quel terzetto, ai tifosi non resta che l'ivoriano: la sua è l'ennesima trattativa per il rinnovo che, stante la nota distanza tra le parti, rischia di non andare a buon fine, e che porterebbe quindi, tra pochi mesi, il "Presidente" a lasciare a sua volta Milano a costo zero. 

Sarebbe l'ennesima "grana", come definita proprio da Mirabelli in queste ore, in un'intervista in cui ha parlato in generale dei rinnovi fatti e mancati.

Un tema che, a maggior ragione dopo gli addii di Calhanoglu e Donnarumma, continuerà a essere di estrema attualità. Ma che iniziò ad esserlo, di fatto, dopo che la trattativa con Raiola per convincere Gigio quattro anni fa tenne col fiato sospeso un intero popolo.

E che, stavolta, sempre quell'intero popolo, lo ha coalizzato contro due protagonisti dell'intensa estate 2017, tornati protagonisti, sempre per vicende di mercato, nell'altrettanto folle estate 2021.