Undicesima tappa de #LaClasseNonÈAcqua che sfoggia per il 1950 un moderno (per l'epoca) 4-2-3-1 in cui è l'italiano Roberto Bettega a scalzare l'attaccante Paolo Pulici e a fungere da terminale offensivo principale, supportato in mediana dalla quantità di Jara e Lato. In difesa non trova spazio per poco Mario Bellugi: al suo posto Tresor, inserito nella lista FIFA 100.

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Ramon Quiroga, 23/07/1950

Nazionale argentino naturalizzato peruviano protagonista di quella famosa presunta combine nel 6-0 dell'Argentina sul Perù nella partita che fu ribattezzata "marmelada peruana". Non sappiamo se realmente si scansò in quella gara, ma quello che resta è una carriera di grande rispetto nel suo Paese Natale, che lo ha resto uno dei più apprezzati nel suo ruolo.

Angel Maria Villar, 21/01/1950

Della sua vita ha più risonanza il post-carriera agonistica. Venti anni di presidenza della Federazione Spagnola lo hanno portato a ricoprire ad interim la carica di Presidente UEFA per un anno dal 2015 al 2016 durante la squalifica di Platini. Cariche che fanno ombra a una carriera da bandiera dell'Atletico di Bilbao, con quasi 400 presenze disputate e la vittoria di una Coppa di Spagna nel 1972-1973.

Marius Tresor, 15/01/1950

La sua carriera l'ha passata a costruire barriere di fronte la sua porta, ma il suo grande merito è stato anche quello di abbatterle, diventando il primo giocatore di colore a indossare la maglia della nazionale francese e a indossarne la fascia di capitano. Beckenbauer considerava la coppia formata da lui e Jean-Pierre Adams (rinominato il Gigante Addormentato, da 36 anni in coma in seguito a un errore in un'operazione di routine) tra le migliori mai viste. Tresor si è anche tolto la soddisfazione personale di vincere il titolo di miglior calciatore francese nella stagione '72-'73 e recentemente è stato inserito nella lista FIFA 100.

Humberto Miguel de Jesus Coelho, 20/04/1950

E' stato una delle stelle del Benfica per ben 14 stagioni, inframezzate da un'esperienza parigina, in cui ha totalizzato oltre 350 presenze, vincendo 8 campionati portoghesi, 7 coppe e 1 supercoppa. Appesi gli scarpini, ha allenato la nazionale portoghese (eliminato per un golden gol francese a Euro 2000); poi quella marocchina, sudcoreana e tunisina. Attualmente è il Vicepresidente della Federazione Portoghese.

Hugo Hovenkamp, 05/10/1950

Attore non protagonista, ma prezioso, dell'Olanda del calcio totale, Hovenkamp è stato uno dei pochi a sollevare il trofeo del campionato olandese pur non militando nell'imbattibile Ajax. Ci riuscì con la maglia dell'AZ Alkmaar nel 1981.

Kurt Jara, 14/10/1950

Possente centrocampista austriaco, che non ha avuto remore a girare l'Europa, alternando esperienze in campionati "calienti" come quello spagnolo con la maglia del Valencia, prima di tornare nella sua zona, e imporsi in Germania. Intelligente in campo e inevitabilmente allenatore dopo il ritiro, con al suo attivo una Coppa di Svizzera con il Grasshoppers e una Coppa di Lega Tedesca con l'Amburgo.

Grzegorz Lato, 08/04/1950

Capigliatura alla Cambiasso e passo dinoccolato in campo, il polacco era giocatore che sapeva abbinare quantità e qualità. Ha girato il Mondo dopo aver vinto in patria. Ha chiuso la carriera in Messico nell'Atlante. Con la nazionale polacca ha vinto l'oro a Monaco 1972 e due bronzi ai Mondiali del '74 e dell'82. Diventato Presidente della Federazione Calcistica Polacca nel 2008, lasciò poi il testimone al "Bello di Notte" Boniek,

Giuseppe Damiani, 15/06/1950

Tutti lo conosciamo come Oscar e come procuratore "dandy" con il suo abbigliamento sempre impeccabile e sopra le righe. Ha curato gli interessi di grandi calciatori come Signori, Panucci, Costacurta, Thuram e Shevckenko. Damiani è stato anche un buon giocatore, dalle spiccate doti offensive: Brera lo chiamava "Flipper" forse anche per la sua propensione a cambiare maglia. Vinse la classifica marcatori in B con il Napoli, portò il Milan in serie A e festeggiò uno scudetto con la maglia della Juventus ed è finito nella Hall of Fame del Genoa.

Marian Masny, 13/08/1950

Seconda punta veloce e molto tecnica, il cecoslovacco Masny prese parte al momento di massimo splendore dell'attuale Repubblica Ceca, vincendo gli Europei in Jugoslavia del 1976.

Gilberto Alves, 24/12/1950

Meglio noto come Gil, segnò caterve di gol nel suo periodo di attività, soprattutto quando accompagnato dall'assistman Rivelino quando militava nella Fluminense. Venne rinominato in patria "Buffalo Gil" con chiara assonanza con Buffalo Bill. Forza fisica e resistenza applicate alla ricerca del gol ne facevano un attaccante temibile.

Roberto Bettega, 27/12/1950

In molti, quasi tutti, lo ricordano da dirigente alla Juventus nella famosa "Triade" (con Moggi e Giraudo) finita nel ciclone Calciopoli, ma Roberto Bettega fu prima un attaccante di razza. Prima chiamato "Bobby gol", poi "Penna Bianca" (prima di Fabrizio Ravanelli) per il colorito bianco dei capelli nonostante l'età. Una vita alla Juventus in cui ha collezionato oltre 300 presenze. Ha vinto, tra le altre cose, 7 scudetti e una Coppa UEFA. Nel 1978 è stato eletto tra le All Stars del Mondiale. In Paraguay gli è stato intitolato uno stadio: l'Estadio Roberto Bettega di Asunciòn.

Per chi crede che il calcio, come il buon vino, magari migliorerà invecchiando, ma che quelle passate siano sempre ottime annate. Per chi è vintage inside (e anche un pizzico nerd outside). Per chi al calcetto del giovedì "sai, io sono nato nel 1982, anno di Kakà Gilardino e Adriano, anno da bomber". Per i nostalgici compulsivi e per chi si è sempre chiesto, "Ok, De Gregori, La leva calcistica della classe '68...ma tutte le altre?". Ma anche per i più giovani con la cresta, i talent scout da videogiochi sempre aggiornatissimi.#LaClassenonèAcqua, è la rubrica targata Fantagazzetta che ripercorre più di mezzo secolo di storia del calcio, proponendovi le Top 11 per anno di nascita, dal 1940 al 2000.