Pochi mesi fa la Juventus ha messo a segno quello che in molti non hanno lesinato a definire il colpo del secolo, prelevando dal Real Madrid il cinque volte pallone d'oro Cristiano Ronaldo. Il fenomeno portoghese però non è stata che la ciliegina su di una torta costruita negli anni, aumentando vertiginosamente la qualità della rosa e portando a Torino altri campioni come i vari Dybala, Alex Sandro, Pjanic e così via.

Il calciomercato però non è sempre tutto rose e fiori ed anzi sovente regala qualche spina, soprattutto quando si va a cedere per pochi soldi giocatori rivelatisi poi discreti elementi, se non titolari, utili per la propria causa. Come tutti gli altri club anche la Juventus ha dunque sulla coscienza diverse cessioni che, con il senno di poi, si possono definire quantomeno sciagurate. Andiamo a vedere insieme quali sono stati i "peggiori" affari in uscita dei bianconeri negli ultimi anni, evitando però volutamente i giocatori ceduti nell'estate post-Calciopoli per non cadere quasi nell'ovvio.

Morgan De Sanctis: Negli ultimi anni la Juventus non può certamente lamentarsi dei propri portieri. Tuttavia prima dell'arrivo di Buffon i bianconeri avevano già per le mani un giovanissimo De Sanctis, acquistato nell'estate del 1997 da Pescara per 1,5 miliardi di lire, alla Juventus era però chiuso dai ben più esperti Peruzzi e Rampulla. Dopo quattro presenze, accumulate tutte nella stagione 1998-99, venne ceduto all'Udinese e da lì De Sanctis iniziò il suo percorso di crescita che lo portò ad affrontare la Juventus da protagonista prima con la maglia del Napoli e poi con quella della Roma.

Domenico Criscito: Fatale per lui fu una sfida contro la Roma, un clamoroso errore in marcatura su Totti ed il conseguente gol misero fine alla promettente carriera di Criscito tra le fila della Juventus. Il difensore dopo un lungo tira e molla con il Genoa tra prestiti e comproprietà venne definitivamente ceduto ai liguri per 6 milioni di Euro nell'estate del 2010. Con il Grifone Criscito si era dimostrato difensore solido ed affidabile, adatto alla Serie A ed apprezzato anche sui palcoscenici internazionali, tanto da attirare l'attenzione dello Zenit San Pietroburgo che nel giugno 2011 lo acquisto per 11 milioni di Euro, quasi il doppio di quello incassato dalla Juventus solamente pochi mesi prima.

Andrea Masiello: In un primo momento arriva a Torino in prestito dalla Lucchese, inserito nella formazione primavera guidata da mister Chiarenza si conquista la fiducia della società bianconera tanto da essere acquistato al termine dell'annata 2004-05. Nella stagione successiva viene mandato in prestito all'Avellino, dove disputa un buon campionato. Nell'estate 2006 il suo cartellino viene prelevato in comproprietà dal Siena con cui, però, non scende mai in campo, nel gennaio dell'anno successivo la Juventus riacquista l'intera proprietà del cartellino per poi cederlo ancora una volta in compartecipazione, questa volta al Genoa. Con la maglia dei liguri mette a referto diverse presente, tanto da meritarsi il riscatto definitivo da parte della società rossoblu. Nel prosieguo della carriera viene travolto dallo scandalo del Calcioscommesse, ma una volta terminata la sua condanna si dimostra un giocatore degno di calcare i campi di Serie, ritagliandosi un ruolo da protagonista con la maglia dell'Atalanta. Anche lui come De Sanctis difficilmente avrebbe trovato spazio da titolare alla Juventus, ma contemporaneamente avrebbe risparmiato ai bianconeri diversi investimenti per completare il pacchetto arretrato.

Simone Perrotta: Prelevato ventunenne dalla Reggina, club con cui si era formato, resta con la Juventus solamente una stagione, successivamente il suo cartellino viene acquistato prima in comproprietà e poi a titolo definitivo dal Bari. La carriera di Perrotta però decolla definitivamente dopo il suo passaggio al Chievo, con i clivensi si impone come uno dei migliori incursori della Serie A, tanto da meritarsi l'attenzione della Roma. Con i capitolini si ritaglia un ruolo da protagonista, diventando un punto fermo dei giallorossi e della Nazionale. Con gli azzurri si laurea anche Campione del Mondo del 2006, nonostante il mancato passaggio di Filippo Inzaghi.

Antonio Nocerino: A differenza degli altri giocatori finora menzionati Nocerino entra a far parte del mondo bianconero già all'età di 13 anni, con i bianconeri si forma prima di iniziare il suo giro per l'Italia alla ricerca di una realtà che lo valorizzi. La proprietà del suo cartellino resta in Piemonte fino al 2008, quando la dirigenza juventina lo inserisce nell'affare che porterà Amauri in bianconero. Considerando come proseguirà la storia calcistica dei due questo non si rivelò un grande affare, Amauri finì presto nel dimenticatoio, mentre Nocerino una volta arrivato al Milan si dimostrò un elemento importante per i rossoneri, capace di sfruttare tutti i varchi creati da un altro che ex bianconero, di cui parleremo più avanti, e di avere un certo feeling con il gol.

Gabriel Appelt Pires: Nome che non dirà molto ai più, alla Juventus è stata una fugace meteora arrivata in Italia direttamente dal Brasile direttamente dal piccolo Resende. I bianconeri ne prelevarono il cartellino assieme a quello del fratello Guilherme prima di spedirlo nel consueto giro d'Italia formativo, la svolta della sua carriera arriva però quando il Leganes punta su di lui prendendolo prima in prestito e poi riscattandolo per solamente 1 milione di Euro. Dopo 100 presenze con gli spagnoli condite da ottime prestazioni il brasiliano è passato l'estate scorsa al Benfica per un importo vicino agli 8 milioni di Euro: l'avventura con i lusitani è solamente all'inizio, ma fino a questo momento sono state già 20 le presenze accumulate. La sensazione è quella che la Juventus si sia fatta sfuggire un potenziale ricambio importante per una cifra decisamente irrisoria.

Claudio Marchisio: Il filo che ha legato la Juventus ed il "Principino" è durato letteralmente una vita. La notizia della separazione consensuale di qualche mese fa è stata un fulmine a ciel sereno per molti. Visti i numerosi problemi fisici che attanagliano costantemente il centrocampo bianconero, siamo certi che dalle parti di Corso Galileo Ferraris siano in diversi quelli che si stanno mangiando le mani per averlo lasciato andare via così facilmente.

Thierry Henry: Il più grande rimpianto della storia recente della Juventus. Arrivato in Italia molto giovane la sua avventura in bianconero fu segnata da una monolitica incomprensione tattica con il tecnico di allora, Carlo Ancelotti. L'attuale allenatore del Napoli vista la sua rapidità lo impiegò a più riprese come esterno di centrocampo con risultati ovviamente deludenti. Il francese resta solamente pochi mesi alla corte di Ancelotti prima di trasferirsi all'Arsenal, da lì, come si suol dire, il resto è storia.

Christian Vieri: All'epoca fu ritenuto un gran colpo di Luciano Moggi, capace di acquistarlo dall'Atalanta per "soli" 7,3 miliardi di Lire. Un acquisto lungimirante visto che l'attaccante, al tempo del suo passaggio alla Juventus aveva solamente ventitré anni e gli si prospettava un futuro radioso davanti. Quando un anno più tardi, però, arriva l'offerta dell'Altetico Madrid, 34 milioni di Euro e dopo un tentennamento iniziale la dirigenza juventina cede alla prospettiva di una plusvalenza così importante. Quello di cui Moggi e soci non avevano messo in conto era appunto la giovane età di Vieri e le sue straordinarie qualità realizzative. L'Atleti lo rivende un anno dopo per 55 miliardi alla Lazio, mentre i capitolini ne incassano ben 90 dall'Inter all'alba della stagione 1999. La fretta in questo caso è stata veramente una cattiva consigliera per la Juventus.

Ciro Immobile: Così come per diversi protagonisti di questa top 11 Immobile arriva alla Juventus in giovanissima età. L'attaccante viene inserito subito nella primavera bianconera con cui vince subito il Torneo di Viareggio e si mette in mostra tanto da meritarsi diverse chiamate in prima squadra ed anche a fare l'esordio in Serie A il 25 novembre 2009. Dopo i prestiti a Siena, Grosseto Immobile riesce ad attirare l'attenzione degli addetti ai lavori durante il suo periodo a Pescara sotto la guida di Zeman. Durante quella stagione il suo cartellino viene acquistato in comproprietà dal Genoa per 4 milioni di Euro, lasciando però che finisca la sua annata in Abruzzo, mentre nel giugno 2012 la comproprietà viene rinnovata, ma questa volta le prestazioni sportive sono a favore del Grifone. La Juventus, dopo aver riscattato il cartellino dal Genoa, ne cede nuovamente la metà al Torino, prima della cessione definitiva ai cugini granata per 8 milioni di Euro nell'estate del 2014. Ora, 4 anni e mezzo più tardi, il cartellino di Immobile vale circa 50 milioni di Euro.

Allenatore Didier Deschamps: Dopo aver indossato la maglia della Juventus da giocatore il francese viene chiamato sulla panchina bianconera per risalire l'inferno della Serie B dopo gli eventi di Calciopoli. Pur vincendo il campionato cadetto con tre giornate d'anticipo nonostante l'handicap di una penalizzazione iniziale Deschamps non termina la stagione sulla panchina bianconera rescindendo il contratto a due partite dal termine. Nel 2012, dopo aver guidato anche l'Olympique Marsiglia, viene nominato selezionatore della Nazionale Francese. Proprio come tecnico dei galletti si è laureato pochi mesi fa Campione del Mondo in terra russa, facendosi rimpiangere da quella fazione di tifosi bianconeri che a tutt'oggi non vede ancora di buon occhio mister Allegri.