Pieni anni '70 per #LaClassenonèAcqua, che ci porta al 1977, annata italo-francese con tanti protagonisti di quella finale di Berlino del 2006, tra cui i protagonisti dei calci di rigore, in negativo e positivo, Trezeguet e Grosso. Come al solito non sono pochi gli esclusi eccellenti, dal roccioso Mellberg, al duttile Phil Neville, e poi Mehdi Mahdavikia, Maniche e "Bratzo" Salihamidzic. E' però in attacco che le tre presenze ingombranti fanno fuori talenti del calibro di Luca Toni e Antonio Di Natale. Ci spiace per i prodotti nostrani, ma le scelte sono sembrate chiare.

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Christian Abbiati, 08/07/1977

Scalza per un soffio il connazionale Morgan De Sanctis, Abbiati è stato uno dei migliori portieri italiani, che ha avuto il problema di crescere negli stessi anni di Gigi Buffon. Esordì quasi per caso (per una lunga squalifica di Sebastiano Rossi) al Milan, portandolo a vincere lo scudetto in rimonta sulla Lazio; il suo trasferimento dal Milan alla Juventus fu un gesto di cavalleria della società rossonera per l'infortunio alla spalla di Buffon procurato da uno scontro con Kakà nel Trofeo Berlusconi. Ha giocato poi con Torino, Atletico Madrid e ancora Milan: con i rossoneri ha vinto 3 scudetti, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa italiana, 1 Champions' League e 1 Supercoppa UEFA. Chiuso nella nazionale maggiore proprio dal talento di Buffon, si è consolato vincendo un Europeo Under 21.

Gianluca Zambrotta, 19/02/1977

Giocatore duttile e capace di adattarsi a molte posizioni in campo. Nasce centrocampista, ma si specializza terzino, sia sinistro che destro. Ed è proprio in quest'ultima posizione che trionfa nel Mondiale tedesco del 2006, entrando a pieno titolo della Top XI della competizione. Come Abbiati, la sua carriera si è divisa tra Juventus e Milan, con parentesi a Bari e Barcellona, con la quale vince "soltanto" una Supercoppa spagnola. 

William Eric Gallas, 17/08/1977

Difensore solido e sempre molto attento, che è nato e cresciuto nella famosa accademia francese di Clairefontaine. Dopo oltre 100 presenze con la maglia del Marsiglia, sviluppa la sua carriera in giro tra le migliori formazioni inglesi: Tottenham, Arsenal e Chelsea, con cui vince due campionati, una Coppa di Lega e un Community Shield. Con la maglia della nazionale francese si arrende nella finale dei Mondiali del 2006 e si consola con la Confederations Cup del 2003.

Fabio Grosso, 29/11/1977

In questa particolare formazione lo schieriamo come centrale di difesa, anche se è stato la perfetta incarnazione del terzino sinistro. Favola del modesto operaio che conquista l'Upper Class, entra di diritto in questa Top 11 perché, pur non avendo il lignaggio di tanti trofei vinti, ha il suo nome scritto a caratteri cubitali sulla vittoria italiana del Mondiale del 2006: rigore procurato al 96' con l'Australia, gol al 119' in semifinale con la Germania e rigore decisivo in finale. Pochi altri possono raccontare queste meraviglie: insomma, si dice Grosso, si legge "Campioni del Mondo. Abbracciamoci forte e vogliamoci tanto bene!!!".

Marek Jankulovski, 09/05/1977

Un po' come Zambrotta, inizia centrocampista per poi specializzarsi qualche metro dietro, come terzino sinistro. E' considerato uno dei migliori calciatori della Repubblica Ceca, è dotato di buona corsa, un piede educato e un sinistro potente. La sua carriera è iniziata e finita al Banik Ostrava. Nel mezzo tre tappe italiane: Napoli, Udinese e Milan, con cui vince un campionato. Il 2007 è il suo miglior anno: conquista Champions' League, Supercoppa UEFA e Mondiale per Club, oltre che il titolo di calciatore ceco dell'anno.

Anderson Luis de Souza, 27/08/1977

Noto a tutti come Deco, è stato per intelligenza tattica, qualità e tecnica uno dei centrocampisti più completi e migliori della storia del calcio, in grado di vincere due Champions' League con due squadre diverse: il Porto (con cui ha vinto anche una Coppa UEFA) e il Barcellona. Calciatore portoghese dell'anno nel 2004, è entrato post-carriera (finita presto a 36 anni per i continui infortuni) nella categoria "Leggende del Calcio". Oltre alle vittorie internazionali, Deco ha vinto campionati ovunque, dal Brasile (Fluminense) all'Inghilterra (Chelsea), passando per Portogallo e Spagna.

Fredrik Ljungberg, 16/04/1977

Lo svedese dalle capigliature variopinte è stato uno dei migliori calciatori di Svezia e della storia dell'Arsenal, tanto che nel 2008 un sondaggio dei tifosi dei Gunners lo ha piazzato all'undicesimo posto della Top 50 dei migliori giocatori biancorossi della storia. Centrocampista versatile e in grado di ricoprire molti ruoli del campo, era dotato di grandi capacità tecniche e fisiche. Nel 2002 e nel 2006 ha vinto il premio come miglior giocatore svedese dell'anno.

Denilson de Oliveira Araujo, 24/08/1977

Semplicemente Denilson, è stato uno dei grandi talenti sfornati dal Brasile negli anni '90. Talentuoso e dribblomane, fece del doppio passo il suo marchio di fabbrica (citato anche da Aldo, Giovanni e Giacomo in Così è la vita). Era un'ala sinistra difficile da inquadrare tatticamente, ma in grado di creare la superiorità numerica come pochi altri. Venne acquistato nel 1998 per 21 milioni e mezzo di sterline, che ne fecero uno degli acquisti più costosi del periodo. Nel 1997 ha vinto con la maglia del Brasile sia la Coppa America e la Confederations Cup, propedeutici al suo più grande successo, ottenuto con la vittoria del Mondiale del 2002.

Thierry Daniel Henry, 17/08/1977

E' stato uno degli attaccanti più forti della storia e uno dei giocatori più qualitativi di sempre, tanto che in quella graduatoria Top 50 stilata dai tifosi dell'Arsenal, in cui Ljungberg è 11°, lui è primo. E' recordman di presenze e gol in competizioni UEFA con la maglia dell'Arsenal, oltre che miglior realizzatore della nazionale francese. A livello individuale ha vinto 4 volte il titolo di capocannoniere della Premier League e 2 Scarpe d'Oro. L'Arsenal prima e il Barcellona (con cui ha vinto Champions' League, Supercoppa UEFA e Mondiale per Club) poi hanno riscattato quello che è stato il suo unico piccolo passo falso della sua carriera: la Juventus, forse per lo strano utilizzo, da ala sinistra, che ne faceva Marcello Lippi. Proprio quell'allenatore che nel 2006 lo ha sconfitto in finale Mondiale. Henry però il Mondiale lo aveva già vinto nel 1998 e anche l'Europeo nel 2000. E' stato 5 volte calciatore francese dell'anno.

David Sergio Trezeguet, 15/10/1977

Attaccante di razza come ce ne sono stati pochi. Era il classico uomo d'area di rigore in grado di segnare anche avendo una singola palla gol in tutta una partita. Terzo miglior marcatore della nazionale francese, con la quale ha vinto il Mondiale del 1998 e l'Europeo del 2000 con un suo "golden gol" amaro per gli azzurri. Quarantaquattresimo miglior marcatore della serie A, Trezeguet è invece lo straniero che ha segnato più reti con la maglia della Juventus (171), vincendo anche la classifica marcatori nel 2001/2002. La sua dote principale era il fiuto per il gol, abbinata a una buona capacità tecnica e un destro esplosivo: nei quarti di finale tra Monaco e Manchester United segnò un gol ai Red Devils con un tiro che toccò i 155 km/h.

Raul Gonzalez Blanco, 27/06/1977

Basta la parola: Raul, uno dei migliori attaccanti della storia. Terzo per presenze e gol segnati nelle Champions' League (e nelle competizioni UEFA per Club in generale). Prima dello sbarco dei marziani Ronaldo e Messi, si contendeva questo primato con Pippo Inzaghi. Recordman di presenze con la maglia del Real Madrid e secondo marcatore assoluto alle spalle di CR7. E' tra i pochi giocatori che in carriera ha collezionato più di 1000 presenze. Ha sfiorato due volte la vittoria del Pallone d'Oro ed è il secondo miglior marcatore della Spagna. In Liga è secondo per numero di presenze e quinto per gol fatti nella storia della competizione (Pichichi nel 1999 e nel 2001). Era letale in area, ma di un'eleganza e correttezza straordinari: nella sua lunga carriera non è mai stato espulso. Da impallidire le sue vittorie con la maglia del Real Madrid: 6 campionati, 4 Supercoppe di Spagna, 3 Champions' League, 1 Supercoppa UEFA e 2 Coppe Intercontinentali.

Per chi crede che il calcio, come il buon vino, magari migliorerà invecchiando, ma che quelle passate siano sempre ottime annate. Per chi è vintage inside (e anche un pizzico nerd outside). Per chi al calcetto del giovedì "sai, io sono nato nel 1982, anno di Kakà Gilardino e Adriano, anno da bomber". Per i nostalgici compulsivi e per chi si è sempre chiesto, "Ok, De Gregori, La leva calcistica della classe '68...ma tutte le altre?". Ma anche per i più giovani con la cresta, i talent scout da videogiochi sempre aggiornatissimi.#LaClassenonèAcqua, è la rubrica targata Fantagazzetta che ripercorre più di mezzo secolo di storia del calcio, proponendovi le Top 11 per anno di nascita, dal 1940 al 2000.