Agosto 2018.

Il Maestro della nostra lega cerca disperatamente di impartire la propria dottrina fantacalcistica all’Allievo, nel tentativo di coniugare il suo talento naturale con l’approccio metodologico e scientifico del suo adepto. Il risultato è la redazione di un documento programmatico per la realizzazione di un’asta perfetta. La squadra costruita, denominata Las 3000 Viviendas, in onore dello squallore a cui hanno assistito durante le loro scorribande sivigliane estive, è un’autentica corazzata che ha nell’attacco, il reparto in linea di principio più influente, il suo punto di forza: Icardi, Piatek, Mandzukic, El Shaarawy, Schick, Santander. 

E’ finalmente giunto il momento di riscattare le delusioni di Radical Schick/Madonnarumma dell’anno precedente. Nonostante il rammarico per la perdita di Bonaventura, il cammino praticamente netto seguito fino a dicembre sembra il preludio di una vittoria annunciata, che apparentemente niente e nessuno potrà ostacolare. Gennaio 2019.

Apparentemente, infatti. Soprannominati ben presto “Gli Dii” per la loro spavalderia e saccenza dagli altri invidiosi componenti del gruppo, con l’avvento del nuovo anno assistono ad una crisi del tutto inattesa, innescata dalle continue sciagure occorse, fra gli altri, a Icardi, Albiol, Mandzukic, Cancelo e Luis Alberto. L’Allievo e il Maestro cercano quindi in ogni modo di opporre resistenza a questo declino, puntando in sede d’asta a quel presunto gioiello (Zaniolo) che avrebbe dovuto raccogliere la gravosa eredità lasciata da Jack e donare loro gioie almeno paragonabili a quelli offerti dalla madre su Instagram. Nulla di tutto ciò accade e neppure gli intermittenti barlumi di speranza riaccesi dai bonus di Kolarov, Perotti e Kean (preso per sostituire Santander) riescono in alcun modo ad arrestare la loro continua e inesorabile decadenza.

Maggio 2019.

Il Duo, ribattezzato “dell’Arroganza” dopo aver millantato una (im)probabile vittoria con 12 giornate di anticipo, ha miseramente perso il campionato ed è stato estromesso in semifinale dalla Coppa. Ad essere sinceri, un simile declino, seppur difficilmente accettabile, sarebbe pure comprensibile, alla luce delle intemperie occorse. Ciò che non risulta in alcun modo spiegabile è invece il trionfo dell’Inarrestabile, ovvero di colui che è riuscito a conquistare il suo terzo titolo in soli 8 anni, affidandosi ad un attacco costituito da Gabbiadini, Keita, Sanabria, Simeone e Ciano, ergo sovvertendo ogni ragionevole interpretazione. In realtà, la fervente visione religiosa di questo organismo pluricellulare (su cui la Dea Bendata sembrerebbe essersi inspiegabilmente avvinghiata, malgrado egli recrimini ancora addirittura per la presunta perdita di Higuain, Boateng e del, a suo dire, fenomeno Zajc) lo ha indotto a credere in un intervento di natura metafisica, sollecitato dal suo continuo inveire contro la ripugnante blasfemia de Gli Dii. 

La visione condivisa dal resto del gruppo è invece che, semmai ce ne sia stata una, la sola intromissione divina a cui si è assistito è quella che ha lentamente trascinato Las 3000 Viviendas negli abissi, addirittura fuori dal podio, giacché superati proprio all’ultima giornata dal Sarcastico, un uomo il cui talento fantacalcistico può essere riassunto nella lungimirante trattativa che lo ha portato a cedere a dicembre Zapata e Khedira, in cambio di Douglas Costa e Politano, pur di poter annoverare nella sua rosa un altro pupillo della sua Indaaaa. Per quanto riguarda l’Inarrestabile invece la visione comunemente condivisa è una sola: è riuscito a vincere solo perché ha avuto tanto C...aputo. 

Stefano 

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