Cara fantagazzetta, oggi voglio raccontare la storia della mia squadra, Chiavo Veronica, che milita nella lega dal nome "uno qualsiasi". La mia squadra è, come vedrete, vergognosamente scarsa. Non è semplicemente scarsa, ma anche fonte di imbarazzo per chiunque la affronti. Di squadre scarsissime, comunque, ne esistono molte, quindi non è una novità. La cosa incredibile è che l'eroica Chiavo Veronica è matematicamente (almeno) seconda ed è in piena corsa per il primo posto contro la corazzata Amaro Luciano.

Prima di tutto, la mia squadra ha un attacco composto da giocatori che anche il Mezzolara calcio rifiuterebbe. A comandare l'attacco abbiamo la temibile pantera Duvan Zapata, forse l'unico calciatore che ha rispettato in pieno le aspettative, nonostante qualche infortunio di troppo. A supportare Zapatone c'è Alessandro Papu Gomez, il fratello scarso dello gnomo malefico ammirato l'anno scorso. Le terze linee non dovrebbero avere bisogno di presentazioni: c'è il totem Pavoloso, il possente titano Babagol, il saggio eremita Palacio e il talentino Brignola, direttamente dalle valli del Sannio. A settembre ingaggiai anche lo zombie Berardi e il puma Niang, prontamente rispediti al mittente.

Il centrocampo, che doveva essere la punta di diamante di Chiavo Veronica, è stato una fonte inesauribile di delusioni: l'olandese volante Strootman, poi scaricato, Valterone Birsa, scomparso nella talentuosissima panchina del Chievo, Jack Bonaventura, che ha cominciato a giocare degnamente solo dopo aver visto il Ringhio, l'anonimo Benassi, il motorino Faragò, il totem Benali, che si è rotto un piede, e, dulcis in fundo, il crestone di Marekiaro. L'unica nota lieta è, forse, il monaco trappista Nainggolan, che ha comunque reso al di sotto delle aspettative.

La difesa è l'unico reparto che mi ha tenuto a galla, senza il quale sarei affondato in un mare di sterco dalla prima all'ultima giornata del campionato. Abbiamo in prima linea tre veterani: il condottiero Stefano de Vrij, detto Stefano il Grande, l'ariete Raul Albiol, lo spagnolo delle meraviglie, e lo spelacchiato Masiello, le cui zuccate mi hanno fatto vincere più di una partita. Dietro i comandanti, è impossibile non menzionare i miei prodi Romulo, Biraghi piede di fata e il genio della lampada Ali Adnan, garanzia pura. Infine, a sigillare un autentico fortino, abbiamo Nicolino Spolli. Il mio portiere, il sex symbol Alisson, coadiuvato dal saggio Bizzarri, ha contribuito a rendere la mia annata indimenticabile.

Ancora non riesco a realizzare che una squadra del genere si piazzerà almeno al secondo posto in classifica. Forse il merito è del mister, l'indimenticabile bulgaro Culovic. Spero che il suo contributo si faccia sentire anche nella volata finale.

Grazie a tutti!

Marino - La mia Lega Fantagazzetta

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