Amici di Fantacalcio.it,

questa stagione è stata la mia prima al Fantacalcio, al quale avevo sempre rinunciato a priori. Io sono un vecchio tifoso del Toro, anche se sono romano e di padre interista, e mi sono sempre trovato ad avere molti amici juventini, che giocano a Fantacalcio. Mi piace molto il calcio, ma ho sempre vissuto il tifo come una sofferenza, a tal punto da rinunciare a seguire il campionato italiano per otto anni.

Infatti, quando abbiamo fatto l'asta, io conoscevo i giocatori di otto anni fa, per cui ho comprato Sanchez, Ramirez, Callejon, Kucka, Lulic e ho ereditato Nainggolan dall'amico che mi ha lasciato il posto in una lega di otto squadre. 

Non conoscendo ancora bene le regole, all'asta ho preso ottimi difensori (De Vrij, Pezzella, Bonucci, Skriniar, e avevo ereditato Koulibaly) e buoni centrocampisti (oltre a quelli sopra citati, anche Barella), mentre in attacco, a parte Sanchez, mi sono ritrovato piuttosto sgangherato con Boateng, Orsolini, Inglese, Zaza e Okaka.

Ho voluto comprare Bonucci perché era il giocatore che sportivamente parlando più detestavo, quasi per sfregio. Ho chiamato la mia squadra Longobarda, in onore del film di Lino Banfi L'allenatore del pallone, e poi perché sono di origini settentrionali, pur essendo nato a Roma e sentendomi romano.

Sono partito con uno sconfortante 0-5, però poi, capendo meglio il gioco e con un po' di fortuna (diciamo un bel po'), ho cominciato a vincere, e mi sono ritrovato anche terzo. Per preparare al meglio la formazione mi sono messo a leggere i siti delle varie squadre e tifoserie, compresa la Juve, perché avevo Bonucci e Rabiot.

E qui ho cominciato a capire l'importanza del Fantacalcio: ho smesso di seguire il calcio con l'odio sportivo verso gli avversari (specialmente la Juve) e ho ripreso a seguirlo come quello che in realtà è, ovvero uno sport e uno spettacolo, a vedere qualche partita, i gol, a studiare le varie tattiche, i vari giocatori, le società, i tifosi: in poche parole ho ricominciato a vedere il calcio in maniera normale. 

Sono diventato un estimatore di Bonucci, che tra l'altro ho scoperto avere un figlio tifoso del Toro. Ho cominciato a vivere le sconfitte del mio Toro in maniera non più drammatica, ma come il normale risultato di una sfida sul campo. Ho ricominciato a parlare con i miei amici juventini in chat con serenità, scambiando in modo civile e con piacere opinioni su tattiche e giocatori, senza più offendere ed essere offeso.

Al giro di boa del campionato, finita la fortuna, mi sono ritrovato sull'orlo della retrocessione. 

Al mercato di riparazione però mi sono presentato più preparato: in attacco ho ceduto Boateng, Inglese e Zaza, e ho preso Vlahovic caro a 25, mentre con 5 crediti mi sono preso Palacio e Lasagna.

A centrocampo ho dato via Lulic e Rabiot per prendermi due giocatori del Verona più offensivi, Borini (me lo ricordavo centravanti alla Roma) e Verre, pagati 5 crediti.

Grazie a questo mercato di riparazione mi sono salvato con due turni di anticipo e sono arrivato in semifinale di Coppa: decisivi sono stati Lasagna con i suoi gol a fine stagione, Sanchez con il suo straordinario finale, e Borini, che segnando un gol su rigore proprio contro il mio Toro mi ha fatto vincere di misura lo scontro salvezza di campionato.

Grazie al Fantacalcio ora seguo con piacere tutte le partite, cercando di conoscere i vari metodi di gioco dei diversi allenatori e i talenti delle singole compagini, non vivo più il calcio come un dramma e non odio più gli avversari, ma ci scherzo e ci "cazzeggio" come fanno loro.

Con questo gioco ho imparato a vivere il calcio per quello che è: uno spettacolo straordinario da vedere senza stressarsi, con leggerezza, per divertirsi e tenere occupata la mente con qualcosa di positivo.

Alessandro - La mia Lega Fantacalcio