Sembrava un promesso sposo al Real Madrid, ma l'insistenza di Giuntoli proprio 2 anni fa riuscì a far colpo su un 22enne Fabian Ruiz, che divorato da sana incoscienza e voglia di maturare scelse Napoli.

Napoli, un colpo ancelottiano targato Giuntoli

Lo spagnolo ha salutato il Betis per 30 milioni di euro, arrivato all'ombra del Vesuvio tra lo scetticismo di chi non lo conosceva e la contrastante euforia di chi negli occhi aveva le sue prodezze della stagione appena passata.

Un colpo ancelottiano nel pensiero ma non nei fatti, avendolo concretizzato ancor prima che Carlo approdasse sulla panchina azzurra. Un giovane semi sconosciuto che approda in una squadra che ha bisogno di un netto cambiamento di mentalità. Una personalità divampante ed un'individualità unica nel suo genere, tutto nel corpo di un calciatore che ancora non sapeva di dover prendere sulle spalle l'eredità di un certo Marek Hamsik, che appena 6 mesi dopo avrebbe lasciato la sua seconda città.

Fabian Ruiz con la maglia del Betis

Napoli, Fabian Ruiz: un top player mascherato

Il numero 8 azzurro è partito da lontano, esattamente dal campetto di Carciato (Dimaro) dove alla prima amichevole con la maglia partenopea mise a segno un gol splendido. Tra gli spalti c'era ammirazione mista a diffidenza, per una prestazione che lasciava il tempo che trovava.

In fondo era solo un'amichevole estiva, ma quel gol, quasi da fermo lo si può fare in qualsiasi momento. Un tiro a giro che sapeva di marchio di fabbrica, che partita dopo partita si è ripetuto in varie sfaccettature facendo innamorare chiunque, non solo i napoletani.

Arrivato come una mezz'ala Fabian ci ha messo poso per prendersi il posto da titolare, seppur in un ruolo non suo. Esterno destro o mediano incursore in un 4-4-2: all'inizio ha fatto poca differenza. Col Parma al San Paolo la sua prima da titolare, con l'Udinese il suo primo gol. Un tiro a giro (di destro) dritto all'incrocio, con buona pace di chi pensava che col Gozzano si trattasse di un'eccezione.

Primo gol in Serie A di Fabian Ruiz contro l'Udinese

Fabian a Napoli, il primo anno con Ancelotti

Con Ancelotti in panchina lo spagnolo è cresciuto e con lui il suo ego. Il tecnico di Reggiolo non si è mai sentito di provare ad inserire Fabian in un contesto di squadra, bensì ha pensato di dargli in mano le chiavi del suo futuro decidendo di farlo esprimere in tutto e per tutto.

Toccare la palla 7/8 vuole rallentando la manovra, decidere di non passarla quando era necessario, stop di tacco in mezzo al campo, rouleta e rabona dinanzi alla difesa. La sana incoscienza decantata in partenza che ha contraddistinto i primi mesi sotto il cielo partenopeo, che hanno portato a fischi per palle sanguinose perse ma anche a bocche aperte dinanzi a giocate da campione.

L'apice fu raggiunto alla 37a giornata con 2 gol ed 1 assist in casa contro l'Inter. Una partita da fenomeno assoluto che metteva per sempre il suo timbro nel tempio di Maradona, non una cosa da poco.

Fabian e il buco di trama

Alla fine del primo anno, seppur soli 5 mesi giocati in maniera egregia, Fabian Ruiz si è sentito un fuoriclasse assoluto e ciò si è notato all'inizio del secondo campionato in azzurro. L'ex Betis spesso e volentieri ha strafatto, coinvolto dall'onda emotiva pessimista che pervadeva il gioco partenopeo. 

Il Napoli è caduto nelle tenebre e con lui il suo numero 8. Non c'era più un'idea, l'individualità non bastava più e non poteva essere altrimenti in un gioco di squadra. Fare il fenomeno è semplice quando gli altri 10 giocatori vanno a memoria, un po' meno quando invece si soffre di amnesia comune. Sprazzi di classe naturalmente c'erano ancora, ma è chiaro che tutto stava sfumando di botto.

Un vero e proprio buco di trama in una parabola dantesca, dove il nostro protagonista si è ritrovato a fare i conti con una delle più dure delle leggi del contrappasso. La sua vanità nel toccare il pallone riflessa nei comportamenti di una squadra spenta, che quasi sembrava specchiarsi e restare inerme dinanzi agli avversari, che invece correvano e man mano la facevano sprofondare.

Fabian Ruiz dopo il gol con il Lecce alla 4a giornata della Serie A 2019/2020 (Getty Images)

Fabian, un ruolo cucito addosso al corpo perfetto

Chi adora questo calciatore attendeva soltanto il momento della svolta che ben presto sarebbe arrivato. Inutile dire che serviva uno scossone all'intera squadra, ed un certo Gattuso è riuscito a portarlo.

All'inizio però il numero 8 era in bambola, ancora perso tra le sue giocate barocche e il modo sfarzoso (troppo) di intendere la posizione di regista. A quel punto l'idea di tornare a pescare ciò che ha sempre fatto meglio: strappi a tutto campo, incursioni palla al piede e voglia di incidere in qualsiasi momento andando a fare il regista aggiunto ma non il perno dinanzi alla difesa.

Sulla falsa riga di quanto visto all'Europeo Under 21 Fabian è tornato sul suo pianeta di competenza, quello degli alieni. Con il Cagliari alla Sardegna Arena gioca da mezz'ala destra e incanta. Una partita dopo a Brescia mette il sigillo su un possibile trasferimento in un top club in estate. Ancor prima il gol decisivo per la vittoria corsara a San Siro in Coppa Italia, con un mancino leggermente deviato, più dal destino che dal difensore nerazzurro.

Fabian Ruiz contro il Brescia

Fantacalcio e Napoli, i numeri di Fabian Ruiz


Lo strapotere tecnico del mancino spagnolo si è riversato inevitabilmente anche sul Fantacalcio. Da scommessa vinta al primo anno a top player appannato nella sua seconda stagione. 

Con 6 gol e 3 assist nel suo primo capitolo azzurro si è imposto, con una media voto terrificante e con un solo gol nelle prime 23 partite di campionato è declassato, ma con 2 gol negli ultimi 4 match prima della sosta è rinato. Nelle ultime 3 presenze due 6,5 ed un 7 (con gol), non a caso nel ruolo di mezz'ala.

Di pari passo anche la propensione per una precisione chirurgica nei passaggi, la migliore del campionato: 1645 riusciti, 90, 46% di precisione. Una media voto del 5,82 ed una fantamedia del 6,14 in netto rialzo. Adesso tutti lo attendono per il tour de force finale, sperando che il campionato ricominci.

Calciomercato Napoli, quale futuro per lo spagnolo?

La classe è quella di un top player e se ne sono accorti anche all'estero. Tre club a caso come Manchester City, Real Madrid e Barcellona sono pronti a sfidarsi a colpi di milioni pur di portarlo tra le proprie fila.

Con l'emergenza Coronavirus difficile che si possa arrivare a spendere i 100 milioni richiesti da Aurelio De Laurentiis, ma mai dire mai in questi casi. Di certo gli ultimi mesi prima della fine della stagione potrebbero essere determinanti. In caso di grandi prestazioni uno dei 3 club sopra citati potrebbe convincersi in maniera definitiva e concretizzare il proprio interesse.

Qualora la stagione non finisse nel migliore dei modi, l'unica consolazione sarebbe il poter rivedere il mancino di Fabian ancora per un'altra stagione nel nostro campionato.

Fabian Ruiz (Getty Images)