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"Sono molto contento di essere qui, ho già giocato in Serie A e c’è differenza a giocare in Italia. Qui ci sono grandi giocatori come Dzeko che sono 4 anni che gioca sempre bene. Però anche io posso fare bene, vediamo"

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Ha vinto (meritatamente) il Calciobidone dello scorso anno. Come diretta conseguenza del suo flop in rossonero, il Milan lo ha gentilmente spedito all’estero, destinazione Atletico Madrid (stappando lo champagne alla sua partenza). Non appena atterrato in Spagna non ha mancato di inviare frecciatine al veleno alla sua ex squadra, che gli si sono ritorte contro: anche lì viene presto bocciato, giocando con poca continuità e realizzando solamente 4 reti complessive. 

La cura Simeone non ha sortito gli effetti sperati, e allora in Estate torna in Italia, alla Roma, in prestito (oneroso) ed opzione di acquisto a 9 milioni. L’esordio da titolare contro il Wolsfburg è impietoso, la Gazzetta sentenzia: “Non inquadra mai la porta. Dzeko è un’altra cosa”. Nella gara contro la Samp in campionato, sua terza apparizione in maglia giallorossa, ha rimediato la frattura del perone, con conseguenti due mesi di stop. 

E pensare che alla presentazione, tra le tante solite parole di entusiasmo, disse anche “Voglio stare senza infortuni”. Petrachi lo ha preso come vice Dzeko, per sostituire in quel ruolo un certo Patrick Schick. Che è stato a sua volta il suo “vice” nella classifica del Calciobidone 2018, conquistando la seconda piazza. Il cerchio si è quindi virtualmente chiuso. AVARIATO.