Giovanni Carnevali, a.d. del Sassuolo, ha parlato del futuro di Scamacca e Raspadori nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. Queste le parole dell'uomo mercato del club neroverde.

Intervista a Carnevali su Scamacca


Carnevali, quanto è cresciuto Scamacca?
«Molto. Caratterialmente, soprattutto. Già nella scorsa stagione, a Genova. Aveva bisogno di giocare. Per questo abbiamo venduto Caputo, che pur aveva fatto benissimo da noi. Abbiamo creato spazio a Gianluca che è diventato più tosto, più deciso. Certi problemi familiari lo hanno rafforzato. Le voci su comportamenti particolari sono dicerie false: è un professionista. E’ diventato un uomo».
Come calciatore?
«Ad ogni partita migliora nella protezione della palla. Per il nostro gioco è fondamentale: copre il pallone, lo smista, fa salire la squadra. Prima giocava più per sè. Guardava solo la porta, ora va incontro al compagno che porta palla. A volte mi fermo a guardarlo mentre calcia in allenamento e mi impressiono: ha una potenza incredibile».

Carnevali su Scamcca e sul mercato


Pronto per guidare l’Italia?
«Ho piena fiducia nelle qualità di Gianluca e nella sua forza di carattere. Non tremerà di sicuro, psicologicamente è solido, un combattente. Semmai, mi preoccupa un po’ la partita: viene dopo una sconfitta traumatica, la formazione è molto rinnovata. Non è il contesto ideale per esordire da titolare, ma Gianluca farà bene. Aggiungo una cosa, però».
Dica?
«Gianluca ha ancora tanto margine di miglioramento, non ha completato la sua piena maturazione tecnica. Bisogna ancora dargli possibilità di sbagliare qualche partita e non pretendere che sia già perfetto a 23 anni. Con i giovani serve pazienza».
Non è ancora pronto per il grande club?
«No, al contrario. Per la crescita tecnica e per la maturazione personale, può reggere benissimo le responsabilità di una piazza esigente. E giocando in mezzo a campioni già affermati, Gianluca crescerà ancora».

Carnevali su Raspadori e Berardi

Giacomo Raspadori?
«Ha una qualità che spicca tra le altre: l’intelligenza. Giacomo non ha l’intelligenza del campione, ha l’intelligenza del super-campione. Quest’intelligenza, unita a un talento tecnico speciale, diventa esplosiva. Con Scamacca ha un’intesa naturale che ci auguriamo di rivedere a lungo in azzurro».
Quanto starà soffrendo Berardi per quel gol a porta vuota sbagliato a Palermo?
«Molto, credo. Ma al di là del gol sbagliato. I gol si fanno e si sbagliano. Conoscendo bene Domenico, so che sta soffrendo per la sconfitta, non per il gol sbagliato, perché è un vincente e vorrebbe sempre vincere. L’eliminazione dal Mondiale gli ha fatto male di sicuro. Ha sbagliato un gol importante, è vero, ma per me è stato uno dei migliori in campo. Si è dato da fare, ha concluso tantissimo. Mimmo sa prendersi le sue responsabilità».