In queste ore la Fiorentina ha proposto dieci regole per provare ripristinare un equilibrio nel mondo del calcio, rendendolo sostenibile e passando anche da alcune direttive per i procuratori dei calciatori. Questo il comunicato ufficiale diramato dai viola.

Fiorentina: il comunicato ufficiale

"ACF Fiorentina ritiene che si siano ormai da tempo passati i limiti relativi al necessario e fondamentale equilibrio che il sistema calcio deve riuscire a mantenere tra tutti gli attori che lavorano, direttamente o indirettamente, nel mondo del pallone.

In particolare, secondo i rapporti FIFA con riferimento ai trasferimenti dei calciatori, nell’ultimo decennio nelle mani di procuratori e agenti che rappresentano giocatori e allenatori,  c’è stata una movimentazione di 3,1 miliardi di euro! 

Nel solo 2019, come ha ricordato il Presidente della FIFA Gianni Infantino, su 7 miliardi spesi per il mercato, 700 milioni sono andati in provvigioni per gli agenti!

A differenza delle Leghe Sportive professionistiche “chiuse” degli Stati Uniti, nelle quali le attività dei procuratori sono di gran lunga minori e regolamentate dai Commissioner delle Leghe Sportive (MLS, NFL, MLB, NBA e NHL) con operazioni che in generale non prevedono movimento di liquidità, in quasi tutto il resto del mondo i procuratori sono diventati i centri di potere del calcio, senza regolamentazione e trasparenza.

FIFA, UEFA e FIGC (in Italia) hanno il compito di proporre una regolamentazione delle attività dei procuratori e, a tal proposito, ACF Fiorentina chiede rispettosamente alle Istituzioni del calcio di valutare le seguenti 10 considerazioni e proposte con l’obiettivo di stabilire al più presto, ma comunque entro maggio 2022, uno scenario più equilibrato, rivolgendosi anche, laddove necessario, alle Istituzioni Statali competenti per le opportune modifiche e integrazioni delle norme nazionali e internazionali.

Proposte che in particolare dovrebbero essere valutate e messe in atto in Europa, dove il calcio è ormai all’ultima chiamata per ritornare uno sport sano e competitivo o rischiare il definitivo crollo nel fallimento generale.