Il piano della FIGC per il calcio italiano e il momento del progetto azzurro: ne ha parlato il n°1 della Federcalcio Gabriele Gravina alla Gazzetta dello Sport, soffermandosi nella lunga intervista anche sulle tensioni con la Lega Serie A a proposito dell'indice di liquidità.
Gravina sullo stato del calcio italiano
"Serve un diverso approccio nell’affrontare le criticità per ottenere la necessaria credibilità nell’ambito del sistema politico ed economico. Per anni e anni la percezione esterna del governo del calcio, delle sue componenti e dei suoi massimi dirigenti è stata quella di un mondo dove abbondano parole, parole, parole e pochi fatti: è il momento di dimostrare di saper fare davvero sul serio".
Gravina e il braccio di ferro sull'indice di liquidità
"Il punto di partenza è prendere coscienza del forte indebitamento e intervenire: non più in modo estemporaneo per risolvere singoli problemi, magari trovando le solite scorciatoie, ma in modo ampio, profondo, sistemico e strutturale. Quando piccole sfumature, come quelle sull’indice di liquidità, portano a così forti forme di contrasto, si capisce chiaramente che non c’è voglia di cambiare. È stato fatto un ricorso contro qualcosa che poi tutti hanno rispettato".
Italia, Gravina e la situazione della Nazionale
"Roberto Mancini ha tutto il mio appoggio. Stiamo aprendo una fase nuova con grande difficoltà e nello stesso tempo rivedendo con autocritica le cose che non sono andate per correggerle. Stiamo investendo molto nello scouting, valutando giovani di prospettiva, però adesso c’è bisogno di puntare su un gruppo di riferimento. C’è un tempo per valutare tanti giocatori e un tempo per fare delle scelte, altrimenti si perde il senso della maglia della Nazionale".
Gravina, i giovani azzurri e il caso Tonali
"Sono diversi anni che Under 17, Under 19 e Under 21 si qualificano alla fase finale degli europei. Siamo pieni di ragazzi di talento che a parità di esperienze contro le altre nazionali hanno quasi sempre la meglio. Ma dopo i 20 anni mentre i giovani degli altri Paesi trovano spazio nei club, i nostri no e si perdono. Mancini mi ha detto che sui 54 ragazzi visionati il 90% potrebbe giocare in club di Serie A. Servirebbe pazienza come in un caso simbolo, quello di Tonali: arrivato dal Brescia al Milan il primo anno ha faticato, ma lo hanno aspettato e aiutato, con coraggio visione e lungimiranza. E oggi il Milan e la nazionale si trovano un giocatore di assoluto livello".