Dani Alves, terzino del Brasile, è intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport, per analizzare anche il suo passato in Serie A con la maglia della Juventus. Ecco le sue dichiarazioni:

Brasile: le parole di Dani Alves

"Il calcio è diventato molto fisico, i giocatori oggi sono delle bestie atleticamente. Però il calcio resta uno sport per chi ha i piedi buoni, per chi sa far circolare la palla, colpirla bene, fare un assist. Correre è un altro sport. La gente si sta fissando molto su questa cosa del fisico e mi è venuto un dubbio: il calcio è di chi corre di più o di chi gioca meglio?".

Dani Alves sul periodo alla Juventus

"Se tu metti un giocatore estremamente difensivo nel Barcellona non ha senso, e allo stesso modo un laterale offensivo in un team che predilige la difesa non è nel posto giusto. Un esempio: io nella Juve. Quella Juve era una squadra che strutturalmente era fatta per difendere. Io spingevo ma la cosa finiva per entrare in conflitto con l’idea della squadra, e per questo non giocavo quanto mi sarebbe piaciuto. Bisogna scegliere il giocatore adeguato alle esigenze della squadra".

Dani Alves su Mbappé e Neymar

"Un grande giocatore deve sempre sapere e capire chi ha accanto, i compagni potenziano le tue qualità. Mbappé è un fenomeno però non ha ancora capito che chi gioca con lui in attacco è più fenomeno di lui. Neymar e Messi sono unici: vedono e fanno cose che nessuno vede o riesce a fare. Devi essere intelligente per approfittare del loro potenziale, sono i due geni del calcio. Io penso di saper toccare bene la palla, ma quando giocavo con Leo la palla la davo a lui, e se gioco con Ney, la palla la do a lui. Se Mbappé dà la palla a quei due fa 150 gol".

Le ultime in casa Brasile con le dichiarazioni di Dani Alves sul periodo alla Juventus (Getty Images)