Agustin Alvarez, attaccante del Sassuolo, ha parlato della sua prima esperienza in Serie A nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.

Intervista ad Alvarez sul calcio italiano


Agustin, cosa l’ha colpita del calcio italiano?
«La competitività. Tutte le squadre attaccano, sono dinamiche, aggressive. E poi l’aspetto tattico è prevalente».


Cosa le chiede Dionisi?
«Vuole che io sia dinamico e che mi abitui a leggere bene le partite. Devo imparare i movimenti e capire quando farli. E poi è necessario che cresca anche dal punto di vista fisico. In generale, qui si lavora molto di più che in Uruguay dove al video viene studiato l’avversario solo il giorno prima della gara. A Sassuolo, invece, analizziamo a video anche i nostri allenamenti giorno per giorno, c’è grande attenzione ai particolari. Ho davvero la possibilità di migliorare moltissimo».

Alvarez con Pinamonti?


Può giocare insieme a Pinamonti?
«Non è ancora successo, ma potremmo giocare bene in coppia e credo che mi troverei bene anche alle sue spalle».


Che tipo di attaccante è?
«Sono bravo tecnicamente, non particolarmente veloce. Sono un uomo d’area, non mi piace scappare in avanti alla ricerca della profondità da solo, ma preferisco scambiare con i compagni».

 

Alvarez sul mercato


Cosa sapeva del Sassuolo?
«Nulla. Ma quando il mio agente mi ha detto dell’interessamento del Sassuolo, ho cominciato a studiare e a vedere le partite. Mi è subito sembrata una bella squadra con una chiara identità. E mi piaceva il fatto che segnasse tanti gol: per me era importante. A dicembre mi aveva cercato la Fiorentina, ma poi non si era concretizzato il trasferimento. Invece il Sassuolo mi ha davvero voluto e io sono molto contento di stare qui. Il mio obiettivo stagionale è giocare il più possibile, ma soprattutto ripagare il club della fiducia che mi ha mostrato».


Primo gol?
«E io ho solo pensato di tagliare verso il primo palo e di incrociare di testa. Pochi minuti prima Rogerio aveva fatto un’azione simile chiudendola con una scelta diversa. Allora gli ho detto: “La prossima volta crossala a me”. E così ha fatto… Dopo il gol ho visto il fotografo ufficiale del Sassuolo e sono andato verso di lui per far immortalare l’esultanza con il cuore per mia moglie e mia figlia».


Qual era il suo idolo?
«Luis Suarez: un esempio per tutti. Da piccolo capitava che mi svegliassi per vedere le sue partite con il Liverpool e poi con il Barcellona».