C'è grande attesa per vedere all'opera Kevin De Bruyne nel campionato di Serie A.
Il giocatore belga, portato in Italia dal Napoli, si è presentato ai suoi nuovi tifosi questo pomeriggio in una conferenza dal ritiro di Dimaro dove, dai primissimi giorni, è stato acclamato incessantamente dai supporter partenopei insieme a Scott McTominay.
Napoli, la conferenza stampa di presentazione di De Bruyne
"Dal punto di vista della competitività, questo è il posto migliore per me. Ho la possibilità di dimostrare le mie qualità. Cambia parecchio rispetto all'Inghilterra, ma anche questo mi rende entusiasta. Napoli era la scelta migliore per me, il motivo principale è perché volevo dimostrare di poter giocare ad alto livello. Sono rimasto entusiasta del progetto del Napoli.
Ci sono tante squadre con tanta qualità in questo campionato, ma il nostro obiettivo è fare bene su tutti i fronti. Speriamo di piazzarci il più alto possibile in campionato e fare un bel percorso. Devo vedere come adattarmi alla squadra, a Napoli cambia parecchio rispetto a quello a cui ero abituato al Manchester City. E' una nuova esperienza per me, ad alto livello, e ne sono entusiasta. Sono appena arrivato e ho il tempo per adattarmi, sono molto sereno.
Ho passato una vita in Premier, poi ho preso la decisione di partire. Sarò a vita un calciatore del Man City, ma è terminata quell'esperienza e cercavo una nuova sfida. Questo progetto mi dà la possibilità di giocare ad alto livello, il progetto mostrato dal club dimostra che qui si vuole investire. Abbiamo già fatto 4-5 nuovi acquisti, gettando le basi per il futuro. Non sono più così giovane, ma penso di poter dare il mio contributo per far crescere la squadra e io imparerò dalla squadra. Non ho avuto modo di guardare tanta Serie A in passato, adesso invece la guarderò.
Ho chiamato sia Lukaku che Mertnes per la città, la squadra e l'ambiente. Mi hanno dato informazioni ma alla fine è stata una mia decisione, presa con mia moglie e con i bambini. Romelu è rimasto contento quando ha saputo che sarei arrivato qui. Mi facilita questa scelta, ma è stata una mia decisione al 100%. Però chiaramente mi sono informato.
È stata la prima volta nella mia carriera in cui mi sono trovato in una situazione del genere, è la prima volta che passo a parametro zero in un'altra società. Man mano che avanzava il tempo durante la scorsa stagione, cominciavo a sentirmi stressato. Il Napoli ha presentato il suo progetto, così come altre società. Questo progetto è molto diverso in merito a stile di vita e competitività rispetto a ciò a cui ero abituato. Napoli è stata la scelta migliore per me. Qui è tutto diverso, c'è il sole, ma io sono un calciatore e voglio essere competitivo e performante, voglio dimostrare di poter essere così, voglio dimostrare le mie qualità, devo ancora dimostrare quello di cui sono capace.
Non ho imparato ancora una parola in particolare di italiano e napoletano, ma riesco a capire qualcosa e a dire qualche parola. Ho intenzione di prendere lezioni di italiano insieme a mia moglie: credo sia importante imparare la lingua del posto. Quando sarò pronto farò anche interviste in italiano, ma datemi tempo".
Il numero 10 sui pantaloncini in allenamento
"Sono rimasto sorpreso all'inizio, perché sapevo che questo numero era di Maradona ed era stato ritirato. E' stato un bel gesto, un onore. Non credo che mi dia più responsabilità, quando si gioca in una società come questa la pressione c'è sempre. Maradona è una leggenda, ha fatto la storia: sono grato e orgoglioso ma io voglio essere me stesso".
L'approccio con Conte
"Non ho parlato ancora molto con l'allenatore, abbiamo fatto un paio di sedute in campo in cui ci siamo parlati, ma in campo. Lo conosco perché ha allenato Chelsea e Tottenham in Premier, anche se allora giocava a cinque ed è diverso rispetto al nostro modulo attuale. So che è molto tattico. Il fatto che un allenatore di questo calibro, uno tra i migliori degli ultimi dieci anni, è un gran bel segno. Credo di poter imparare tanto con lui, ma finora abbiamo fatto solo due sedute. Ora mi sto guardando intorno, vedo cosa fa la squadra. Credo che a inizio campionato sarò pronto, sfrutto questo tempo per vedere come funziona la squadra, come lavorano allenatore e staff, in 5-6 settimane sarò pronto.
Aiuta sicuramente la presenza di un allenatore così. E' bello poter lavorare con lui. Ho lavorato con Guardiola 9 anni, ma poi ho lavorato anche con altri ottimi allenatori prima. Ogni allenatore ha il proprio stile. Tutti gli allenatori più bravi siano fenomenali dal punto di vista tattico, sono un po' pazzi, un po' come noi giocatori. Non credo che la squadra venga costruita attorno a me. Io posso dare il mio contributo con la mia esperienza, ma sostanzialmente sono qui per aiutare la squadra a crescere. Darò il 100%, ci saranno tante partite e servirà il contributo di tutti".
Il ritorno in Champions League
"E' importante perché la Champions è tra le competizioni più belle al mondo. Si sapeva che il Napoli si sarebbe qualificato perché stava lottando per il campionato. Ho disputato la Champions League per dieci anni, non vedo l'ora di giocarci col Napoli. Speriamo di fare un bel percorso".
La collocazione tattica
"Non credo che il ruolo sia così importante perché le posizioni in campo si studiano prima della partita stessa, tutto dipende dall'interpretazione dello spazio, anche la postura tattica sia nostra che degli avversari. 4-3-3, 3-4-3 sono moduli, ma dipende dalla fase di possesso o non possesso. Il calcio è molto dinamico, cambia. Non saprei quale sarebbe la posizione migliore".