Giovanni Arvedi, presidente della Cremonese e re dell’acciaio, ha parlato delle promozione in Serie A del club grigiorosso nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.
Intervista al presidente Arvedi
6 maggio 2022?
«Ce ne sono stati molti altri di momenti “memorabili” nella mia vita, ma nessuno è stato emozionante e coinvolgente come questa promozione. Una grande e bella soddisfazione. Speriamo possa essere anche una positiva opportunità per la città di Cremona».
In Serie A dovrà confrontarsi anche con fondi statunitensi e sceicchi: come immagina questa sfida fuori dal campo?
«Certo, è vero: noi non abbiamo pozzi di petrolio. Alla mia tenera età non posso non essere anche riflessivo. È bene considerare con la dovuta saggezza i doni della Provvidenza e il rispetto che si deve avere per gli altri».
Segreto?
«L’uomo supera sempre se stesso e, anche nel mondo dell’acciaio, è la creatività che vince. Quindi quello che conta è lo spirito. In questo campionato combattuto fino alla fine, il “pozzo di petrolio” della Cremonese è stato lo spirito di squadra».Cremonese, il presidente sui giovani
Avete vinto con una squadra giovane e italiana: che messaggio è?
«Il mio pensiero e la mia operatività industriale e sportiva sono stati indirizzati verso la crescita dei giovani: è stato così nel calcio, nell’atletica e nel ciclismo».
In 15 anni ha cambiato tanti allenatori e manager?
«È vero, è stato uno dei miei limiti di conoscenza e mentalità. Poi finalmente ho avuto la fortuna di condividere i miei programmi ed obiettivi con persone con cui ci siamo capiti bene e fino in fondo. Tutti molto bravi, loro come i giocatori».
Rapporto con i calciatori?
«Il mio rapporto con i giocatori è stato professionale e non presenzialista. L’esempio, la correttezza, la serenità, la costanza e l’umiltà aiutano a farsi capire ed apprezzare vicendevolmente».Arvedi sulla crescita della Cremonese
C’è una partita speciale in Serie A della Cremonese che non si vorrà perdere?
«Io credo che il finale dell’ultima partita con il Como sia stata la più emozionante. L’anno prossimo in A saranno tutte gradite, non faccio differenze».
Crescita?
«Abbiamo le strutture importanti per fare bene, miglioreremo secondo le prescrizioni della Lega il nostro sistema di accoglienza. Questa è una società storica, più che centenaria e gli ambienti storici ci piacerebbe fossero conservati».