Intervenuto ai microfoni de L'Equipe, l'attaccante dell'Udinese Florian Thauvin ha parlato della sua carriera, raccontando anche alcuni aspetti della sua vita privata.

Udinese, le parole di Thauvin

"La mia gentilezza è stata sfruttata, sono stato tradito più volte. Ma senza rimpianti, perché credo di aver sempre agito con il cuore. Sono le persone che ne hanno approfittato a essere cattive. Ringrazio tutte quelle che invece mi hanno permesso di proseguire il mio cammino.

I miei genitori divorziarono quando avevo 10 anni, da un giorno all'altro la famiglia si è distrutta e ne sono uscito devastato. Ma non li biasimo. Quando le cose in una relazione vanno male, a volte è meglio prendere strade diverse. Urlarsi addosso ogni giorno non è un buon esempio. Il calcio era la mia via di fuga, il mio sogno da adulto è poi diventato quello di avere una famiglia unita. Era quello il mio obiettivo".

La nascita del figlio

"È il dono più bello che la vita mi abbia mai fatto. Ma, d'altra parte, la sua nascita ha sviluppato alcune fobie e ansie che prima non avevo. Ho smesso di andare in moto, ho iniziato a guidare più piano in macchina, non volevo più volare e non sopportavo più l'idea di andare al campo. A quel punto, il calcio non era più la mia priorità, mio figlio veniva prima".