Intervistato dal Corriere dello Sport il direttore sportivo dell'Inter Piero Ausilio ha trattato diversi argomenti, dalle trattative per Koné e Lookman al cambio in panchina della scorsa estate.
Inter, le parole di Ausilio
"Per come la vedo io il direttore sportivo è una figura centrale, se parliamo di operatività. Braida, Sartori, Sabatini sono fonti d’ispirazione. Un paio lavorano ancora. Poi, certo, da qualche anno a questa parte ci sono presidenti - diciamo così - particolarmente attivi. Il nostro mondo è cambiato e bisogna accettare la presenza di queste realtà. In molti casi possono agevolare le operazioni... Conta portare a casa il risultato. Sono stato educato dai miei alla vecchia maniera, ovvero con un forte senso del rispetto e del lavoro".
La scelta di Chivu
"Ci siamo ritrovati ad affrontare il tema della sostituzione di Simone soltanto il primo giugno. Fino all’ultimo abbiamo sperato che restasse. Quando la proprietà chiede di individuare una soluzione non puoi portare un solo nome. Abbiamo fatto i nostri sondaggi e tratto le conclusioni. Cristian ha tutto quello che cercavamo, è quello giusto anche per la proprietà".
Le trattative per Lookman e Koné
"Ci abbiamo provato, ritenendo che ci avrebbe consentito i cambiare qualcosa. Ma l’Atalanta è stata irremovibile. La crescita di Pio e Bonny ci ha permesso di cambiare obiettivo e restare fedeli al 3-5-2. Koné? Siamo tornati a puntare sul 3-5-2. C’è stato un contatto".
Ausilio su Pio Esposito
"Cercavamo una punta centrale, abbiamo seguito anche Hojlund. Nei quindici giorni del Mondiale per club abbiamo capito che Pio aveva forza fisica e la giusta voglia di arrivare. Per cui Bonny vice Thuram e Esposito alternativo a Lautaro".
Il mercato di gennaio
"Dopo un solo mese e mezzo ci sono, secondo te, società che stanno imbastendo trattative per gennaio? Fantasie. Posso comprendere la fame di notizie dei media, ma questo calcio vive del presente e solo al presente ormai".