Roberto Martinez, ct del Belgio, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport dell'arrivo in Italia di diversi calciatori dal Belgio.

Belgio, intervista al ct Martinez


Martinez, che ci sia tanto Belgio a Milano è solo un caso o c’è molto del suo lavoro dietro?
«Come Federazione, da anni lavoriamo a 360° per formare una nuova generazione capace di competere nei campionati top. In generale, poi, il giocatore belga ha di suo una grande capacità di adattamento per forma mentis, cultura e abitudine: già da allenatore in Premier me ne ero accorto. È chiaro, poi, che c’è una generazione di belgi vincenti e felici in Italia che può essere un modello per chi arriva ora: pensiamo all’impronta di Dries Mertens...».

Martinez sull'Inter e su Lukaku

Lukaku?
«Conosco Romelu da anni, non sono assolutamente sorpreso della sua scelta e della sua determinazione nel tornare a Milano costi quel che costi: era quello che voleva. Ha dato moltissimo all’Inter già nella sua prima esperienza e, tra finale di Europa League e scudetto, ha creato un legame emozionale con la gente interista che non si è mai interrotto».


Come lo vede rispetto alla prima volta?
«Più che un progetto sportivo, Rom ha sposato un sentimento. Partiamo da qui. È andato alla ricerca di emozioni che sono indipendenti dalle vittorie. Parliamo di cuore e non solo di calcio. Poi lo vedo assolutamente concentrato su quello che vuole, ovvero vincere con la squadra che ama: darà tutto per dimostrare che è decisivo come la prima volta».

Martinez sul Milan

 Crede in Origi?
«Molto, perché è maturo e ha avuto il privilegio di stare in uno spogliatoio incredibile come quello del Liverpool. Pur giocando poco dall’inizio, ha deciso molte partite. Ora ha la giusta voglia di partire dall’inizio, anche perché Divock ha una dote: nei momenti difficili, improvvisamente compare e decide. Penso sia pronto per stare in una squadra nuova del livello del Milan: è importante che i compagni gli indichino il cammino dopo lo scudetto vinto».

Charles De Ketelaere: è davvero così forte?
«Charles ti ruba l’occhio, ti lascia a bocca aperta per capacità tecnica, plasticità, eleganza del gioco. Ha una coordinazione, una abilità nell’ultimo passaggio e nel calciare in porta che pochi altri alla sua età hanno in Europa».


 Alexis Saelemaekers è sottovalutato?
«Vero, è un valore aggiunto per la squadra. Ha avuto una progressione eccellente in questi due anni giocando in una posizione moderna di attacco. Mescola doti fisiche, perché copre grandi fette di campo, a ottime qualità tecniche, perché sa decidere con una giocata. Lo abbiamo seguito da vicino e ci siamo convinti che il Milan è lo spogliatoio perfetto per crescere ancora».