Tra i giocatori rigenerati dalla cura Spalletti c'è senza ombra di dubbio Andrea Cambiaso, a segno nella trasferta di Cremona e desideroso di ripetersi nel derby di Torino.
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'esterno ex Genoa ha parlato dell'imminente sfida con i granata e dei primi giorni di lavoro agli ordini di Spalletti.
Juventus, le parole di Cambiaso
"Spalletti ti entra nella testa, ti arriva: a volte sa essere originale in ciò che ci dice, ma coglie sempre il punto. In pochi giorni ha portato nel gruppo un bel po' di novità. E rispetto a quello che ho conosciuto in Nazionale è cambiato parecchio. Corsa scudetto? Giusto e, direi, logico. Quando ce lo ha detto negli spogliatoi, alla Continassa, gli siamo andati tutti dietro: prima di Cremona avevamo sei punti di distacco dalla vetta, dopo Cremona ne abbiamo quattro. Questione di numeri. Le concorrenti? Napoli ed Inter. Napoli perché campione in carica, l'Inter per quello che ha fatto vedere negli ultimi anni. Dietro ce la giochiamo anche noi in una lotta aperta, apertissima... e se la lotta è aperta, apertissima può anche accadere di tutto".
Il lavoro di Spalletti
"Cura del particolare, in ogni momento del lavoro: dal rinvio da fondo campo alla rimessa laterale al fischio di inizio. Vive di pallone ventiquattro ore al giorno, penso che veda migliaia di partite, il suo metodo è un metodo moderno di insegnare calcio".
Il ruolo in campo
"Per me è stata una questione di istinto: fin da piccolo ho ricoperto più ruoli o posizioni e, per questo, credo di aver sviluppato una certa conoscenza non legata ad un solo movimento. Ne parlavo proprio in queste ore con McKennie che mi sottolineava come avere la capacità di stare un po' ovunque possa accompagnarsi al non eccellere in qualcosa di particolare.
Non mi sento arrivato, non avrebbe senso: ho cominciato la mia carriera in Serie A più tardi rispetto ad altri compagni, vedi Kenan, o a chi fa la mia professione: se cominci a 21 anni sei, quasi, all'inizio. Di strada ne ho fatta, ma ne ho molta da fare: davanti a me vedo ampi margini di miglioramento".
Le voci sul Manchester City
"C'è stato un interessamento lo scorso gennaio, niente di più: non sono stato vicino a salutare la Juventus, non ho fatto proclami in questo senso, anzi. Lusingato, sì, altre storie no. Hanno dato fastidio, ma il nostro mondo va così e non puoi farci nulla: era chiaro che non fosse la motivazione del mio calo di forma, ma, forse, fossi stato dall'altra parte lo avrei pensato anch'io. Vabbè...".
Il derby
"Sfida da vincere, ad ogni costo. Non nego che sono legato di più a quello di Genova essendo tifoso genoano, ma con il Toro è un appuntamento molto sentito. Anche perché, per loro, vale una stagione, per noi mette in palio punti preziosissimi".