In attesa di annunciare Cristian Chivu come nuovo allenatore, il presidente dell'Inter Giuseppe Marotta è intervenuto al Festival della Serie A in programma a Parma. Il massimo dirigente nerazzurro ha parlato del ribaltone tecnico e della scelta di puntare su Chivu.
Festival Serie A, le parole di Marotta
“Essere arrivati secondi nella competizione più importante al mondo è straordinario. È vero, c’è amarezza, ma fa parte del gioco e la nostra stagione, che non è ancora conclusa perché a breve partirà una nuova competizione dove Inter e Juventus rappresentano il calcio italiano.
Però, siccome il calcio è un mondo in cui tutto si brucia e l’imprevedibilità la fa da padrona, martedì abbiamo assistito a una dichiarazione del nostro allenatore, che è stato il principale artefice della stagione. Devo dire che lo stesso Inzaghi ha detto che questa decisione l’ha presa il lunedì successivo alla finale di Champions. Leggendo i giornali ho letto di confusione e scetticismo, come se fossimo confusi: questa dichiarazione ci ha trovato parzialmente impreparati e ci siamo mossi. I giornali hanno dato i nomi più svariati, tutti profili completamente diversi: io credo che la prima cosa è che quando si cambia un allenatore va identificato un profilo, figlio di linee guida e strategie delineate da proprietà e management.
Il profilo adatto era un allenatore giovane, che sposasse la filosofia della società e mettesse in atto una valorizzazione del patrimonio giovanile che non limitasse la nostra ambizione. L’Inter partirà sempre con l’obbligo di provare a vincere: per questo servono qualità che abbiamo ritenuto di trovare in Chivu. Ci sono piccole cose burocratiche da sistemare col Parma, ma rappresenta il profilo adatto. È una prova non di confusione ma di coraggio, cose da leader. L’importante è che ci siano una proprietà forte e un programma ben definito.
L'arrivo di Cristian Chivu? Se possiamo dirlo? Abbastanza... C'è un aspetto burocratico da superare con il Parma, poi andremo a chiudere con lui".