In tanti, troppi, avevano visto nelle prima due vittorie della Juventus nel Mondiale per club una serie di segnali positivi che potessero far rapidamente rialzare la testa alla Vecchia Signora. A qualificazione già ampiamente raggiunta la Juventus si è dunque trovata ad affrontare il Manchester City senza alcuna pressione di sorta. Tudor ha approfittato di questa situazione per ruotare un po' gli uomini a sua disposizione: rispetto alla prime due uscite il tecnico bianconeri ha cambiato ben cinque uomini dalla cintola in su. Turno di riposo per Thuram, Cambiaso, Conceicao, Yildiz e Kolo Muani, con i due in prestito che sono rimasti a guardare i compagni dalla panchine per tutta la sfida.
La sfida tra i bianconeri e la formazione guidata da Pep Guardiola si è presto trasformata in una disfatta per i piemontesi. Troppa la differenza di qualità in campo, sia tra i "titolarissimi" che per quando riguarda le cosiddette riserve. Dopo il roboante risultato è chiaro che in questo momento tra le due società ci sia almeno un livello di differenza a favore dei Citizens. Quello di giovedì sera è stato un brusco, bruschissimo risveglio per chi pensava che con l'avvento di Tudor la squadra tornasse ad essere improvvisamente una realtà tra le più importanti a livello europeo e mondiale. La realtà dimostrata dalla terza giornata del Mondiale per club è però ben diversa. Tudor potrà certamente essere un fattore positivo con la sua mentalità e la sua voglia di riaggredire gli avversari fin dai primissimi metri di campo, tuttavia la differenza di qualità vista in campo è decisamente elevata ed esiste solo un modo per colmarla in tempi brevi: intervenire sul mercato.
Su questo punto si apre poi un secondo fronte di insoddisfazione, almeno per il momento. Durante il suo discorso di insediamento il nuovo Direttore Generale della Juventus Damien Comolli ha informato tutti che attorno a lui sarebbero ben presto apparse altre due figure: un Direttore Tecnico ed un Direttore Sportivo. Ebbene letteralmente tra due giorni inizierà la sessione estiva del calciomercato 2025 e di queste due figure non solo non c'è l'ombra, ma si è da tempo smesso di parlarne. Vista la situazione societaria e sportiva la tournée in America, se così la vogliamo definire, non può essere certamente una scusante per procrastinare tutte le operazioni, più obbligatorie che necessarie, da svolgere.
In prima battuta Comolli dovrà riempire quanto prima quelle due caselle e dargli margini di manovra per poter incidere sul mercato già dalle primissime battute. Successivamente si dovrà iniziare a lavorare prima di tutto alle uscite per garantirsi un buon budget per fare mercato in ingresso. Gli indiziati sono sempre i soliti: dai rientranti Kostic, Rugani e Arthur, poi si punterà alla riduzione del monte ingaggi con i primi della lista che potrebbero corrispondere ai nomi di Dusan Vlahovic e Douglas Luiz. Una volta messo a posto il budget e fatto un po' di spazio nel monte ingaggi e in rosa ci si potrà gettare concretamente nei movimenti in ingresso. Attualmente il nome più vicino sembra essere quello dell'attaccante canadese Jonathan David che potrebbe firmare a parametro zero visto che il suo contratto con Lilla scadrà domani.
Gli altri nomi accostati con frequenza alla Juventus sono quelli di Wesley, esterno destro ventunenne in forza al Flamengo e che si sta facendo ben apprezzare durante questo Mondiale per club, mentre la pista più scoppiettante è quella che porta all'inglese Jadon Sancho: l'esterno inglese è sul taccuino della Vecchia Signora già da diverso tempo e ora tutti i tasselli sembrano andare a posto affinché la trattativa possa decollare veramente. L'unico ostacolo potrebbero essere le richieste economiche del classe 2000, visto che il suo ingaggio attuale ammonta a circa 15 milioni di euro all'anno, cifra attualmente fuori portata per le casse bianconere.
Il pesante schiaffo subito dal City ha riportato molti, società compresa, alla realtà. Ora si dovrà correre al più presto ai ripari se non si vuol vivere l'ennesima stagione di transizione con l'obiettivo di arrivare in una dignitosa posizione di classifica.