Dopo le vittorie su Bologna e Roma in casa Juventus si è tornato a respirare buon umore ed un pizzico di ottimismo in vista della lotta per la qualificazione alla prossima Champions League. I bianconeri hanno infatti vinto due scontri diretti importanti tirando fuori dal cilindro anche prestazioni di buon livello; inoltre a perorare la causa juventina arrivava anche un calendario sulla carta piuttosto agevole, partendo con il Pisa e terminando con il Cagliari, affrontando nel mezzo anche Lecce, Sassuolo e Cremonese.
Ieri sera è andato in scena il primo impegno di questo filotto considerato "semplice": Locatelli e compagni hanno portato a casa la vittoria con il più classico dei risultati, ma la prestazione fornita non ha convinto nessuno. Orfano di Conceicao, Spalletti per la trasferta toscana ha confermato ancora una volta il 3-4-2-1 con Koopmeiners riportato nuovamente sulla linea della trequarti avversaria, mentre la scelta per il difensore sul centro-sinistra è ricaduta su Kelly, in attacco Openda ha vinto il ballottaggio con David, gli esterni invece sono stati invertiti con McKennie che ha iniziato a sinistra e Cambiaso sul lato opposto.
L'inizio di partita ha confermato una Juventus che voleva tenere in mano il pallino del gioco, ma spesso e volentieri la costruzione offensiva bianconera si è rivelata troppo lenta e sterile con un Pisa pronto a chiudere ogni varco ed impedire facili conclusioni verso la porta difesa da Semper. Con il passare dei minuti il timore reverenziale dei toscani ha lasciato il posto ad un orgoglioso coraggio, così la formazione allenata da Alberto Gilardino ha iniziato ad alzare il proprio baricentro, arrivando a mettere in seria difficoltà la retroguardia juventina e cogliendo addirittura due legni, prima con Moreo e poi con Tramoni. A sparigliare le carte sono arrivate le mosse dalla panchina, soprattutto l'ingresso di Zhegrova ha dato nuova vitalità all'attacco bianconero, regalando al centrocampo la possibilità di due sfoghi alla manovra e non essere costretti a cercare sempre e solo Yildiz vista l'ennesima serata negativa dell'ex atalantino Koopmeiners. Zhegrova si è rivelato ancora una volta un grimaldello decisamente efficace per far saltare i lucchetti delle difese avversarie, la capacità di creare superiorità numerica dell'ex Lille è qualcosa che hanno davvero in pochi in Serie A, peccato per lui e per la Juventus che la sua autonomia sia davvero ridottissima, come dimostra la rinuncia ad uno scatto in situazione di potenziale contropiede su invito di David negli ultimi minuti del match.
In chiave bianconera della serata pisana si salvano davvero poche cose oltre al risultato. In difesa il rientro di Bremer ha garantito certamente maggior solidità e non appare davvero un caso che con lui in campo i bianconeri non abbiano ancora subito gol: non inganni la rete subita contro la Roma, quella è infatti arrivata dopo l'uscita del brasiliano dal campo. Eccellenti anche le prove degli altri due difensori che, con la tattica di Spalletti, possono spesso sganciarsi ed accompagnare la manovra nella metà campo avversaria: un palo per Kelly e il gol del momentaneo 0-1 siglato da Kalulu. Male invece dalla cintola in su: Locatelli è apparso ancora timido e poco predisposto a cercare giocate "rischiose" per innescare la velocità di Openda, Thuram è andato ad intermittenza, così come Cambiaso, decisamente più continuo invece l'apporto del solito McKennie, sempre utile in qualsiasi posizione lo si metta. Deludente, ancora una volta, Koopmeiners: schierato nella posizione di trequartista l'olandese non riesce ad incidere se non per qualche minuto iniziale di buona pressione sui primi portatori di palla toscani, poi più nulla. La scelta di Spalletti di riportarlo sulla linea dei trequartisti è sembrata più dettata dalla necessità che da una reale convinzione, ma è un esperimento che non ha nuovamente convinto, oltre a Zhegrova anche Miretti, in pochissimi minuti, ha fatto meglio dell'ex Atalanta. Infine le due punte: Openda è stato cercato pochissimo in profondità con lanci che potessero innescare la sua velocità, ma anche il belga è apparso per lunghissimi tratti un corpo estraneo alla squadra; mentre David è apparso lento di idee e di pensiero: anche in occasione della rete del definitivo 0-2 ha sbagliato il controllo a porta praticamente vuota, per sua fortuna alle sue spalle c'era in agguato Yildiz che non si è fatto troppo pregare.
Insomma dopo due vittorie importanti ci si aspettava una prestazione decisamente migliore dalla Juventus. Ora i bianconeri potranno comunque osservare le partite di oggi nella speranza di qualche passo falso delle avversarie, ma già dalla partita con il Lecce i giri del motore juventino dovranno salire vertiginosamente fin dall'inizio della sfida.