La corsa per la qualificazione alla prossima Champions League si fa sempre più infuocata. La sconfitta della Lazio contro la Fiorentina ha assottigliato la lista delle pretendenti alla massima qualificazione europea per club; ora restano disponibili tre posti per quattro squadre: Atalanta, Juventus, Milan e Napoli, in rigoroso ordine alfabetico. I partenopei hanno ora una partita in più con la vittoria ottenuta ieri nella trasferta in quel di Spezia, oggi scenderanno invece in campo le altre tre, l'Atalanta sarà protagonista al Tardini contro un Parma già matematicamente retrocesso, mentre il posticipo di questa sera metterà di fronte Juventus e Milan allo Stadium.

Dando un'occhiata al calendario sono ancora diverse le partite che potrebbero dare un svolta alla classifica, in un senso o nell'altro. Da qui alla fine la Juventus affronterà Milan, Sassuolo, Inter e Bologna, una serie di impegni piuttosto difficili considerando che anche l'Inter già campione d'Italia non vorrà certamente rendere la vita facile ai bianconeri visto l'antico astio che corre tra le due società. Il percorso più semplice è invece certamente quello della squadra di Gasperini che oltre al Parma se la vedrà con Benevento e Genoa, mentre nell'ultimo turno ospiterà il Milan con i giochi probabilmente già decisi. 

Guardando quelli che saranno i suoi prossimi impegni la Juventus dovrà rendersi conto che la sfida di questa sera contro il Milan è un crocevia fondamentale per centrare l'obiettivo minimo stagionale della qualificazione in Champions, al netto delle note vicende extra-campo che hanno ripreso vigore negli ultimi giorni. La vittoria all'ultimo soffio contro l'Udinese ha riportato certamente un po' di buon umore in casa Juventus, ma la prestazione ha lasciato ancora una volta molto a desiderare. Ancora una volta i bianconeri sono andati in campo poco combattivi ed attenti, come dimostra l'azione che ha portato al vantaggio friulano siglato da Molina: sul cacio di punizione battuto da De Paul nessuno degli juventini si è precipitato sulla sfera per evitare agli avversari di battere rapidamente ed all'interno dell'area di rigore vi erano diversi giocatori che non prestavano attenzione allo sviluppo dell'azione, volgendo addirittura le spalle al pallone. Il risultato di queste disattenzioni di squadra è sotto gli occhi di tutti e solo le due reti di Ronaldo nel finale hanno impedito alla Juventus di dover dire anzitempo addio alla corsa Champions.

Se c'è una colpa specifica imputabile alla gestione di Andrea Pirlo è proprio quella dell'atteggiamento e dell'attenzione. Sotto la guida dell'ex regista la squadra bianconera è apparsa molto raramente combattiva e con quella fame di vittorie che ha contraddistinto il passato juventino, anzi si sono registrati spesso atteggiamenti passivi e cali di attenzione importanti che hanno avuto risultati disastrosi, su tutti la prematura eliminazione dalla Champions League per mano del Porto.

Questi errori di atteggiamento e questi cali di concentrazione oggi devono essere superati, per una partita che può cambiare il futuro della Juventus. Il non centrare la qualificazione alla Champions League sarebbe un disastro sportivo ed economico non indifferente. Ad esempio sarebbe impossibile pensare di trattenere il cinque volte pallone d'oro senza il suo palcoscenico più amato, così come sarebbe probabile la diaspora di tanti altri elementi importanti che vogliono continuare a calcare i campi più prestigiosi del Vecchio Continente. Per Pirlo oggi sarà dunque una sfida a dir poco decisiva, da giocarsi con il coltello tra i denti e con una concentrazione massima per tutti i novanta (più recupero) minuti. Per tutti questi motivi e per un pizzico di orgoglio sia del tecnico che dei giocatori, sbagliare oggi non è semplicemente concesso.