È passato poco più di anno da quando l’Atletico Madrid eliminò l’Inter agli ottavi di Champions League. Una parentesi sbagliata in mezzo a due annate segnate da due cammini fino in fondo. Sia pur con quelle due delusioni finali. Così diverse, così brucianti. 

Quei calci di rigore in Spagna separano le due finali perse nel 2023 e nel 2025. I nerazzurri anche quest’anno sembrano intenzionati a fare della Champions l’obiettivo principale di una stagione che si porta ancora addosso le scorie di un epilogo amaro e umiliante. La cinquina per mano del Paris Saint Germain potrà essere digerita solo da una rivincita che va oltre quella che per adesso può essere per l’Inter la prima rimozione di un trauma minore.

Gli uomini di Chivu sono saldamente tre le prime otto della classifica generale. Un punteggio pieno condiviso con Bayern Monaco e Arsenal. L’Atletico invece non naviga in acque sicure, relegato al momento a un ventesimo posto al limite del rischio. 6 punti maturati tra due vittorie e altrettante sconfitte. Di certo poco per sentirsi proiettati verso la qualificazione.

La gara interna con l’Inter per l’Atletico rappresenta una necessità. Sbagliarla potrebbe significare compromettere definitivamente il cammino in Champions League. Un passo che segnerebbe subito una stagione che vede gli uomini di Simeone in ritardo in una Liga che sembra affidare il suo responso all’eterna lotta tra Real Madrid e Barcellona. Tuttavia la distanza dalla vetta misura 4 lunghezze. Distanza di certo più colmabile rispetto ai punti che separano i colchoneros dalla zona nobile della classifica generale di Champions.

Nel 4-4-2 anti Inter gli spagnoli dovrebbero puntare su Molina e Ruggeri esterni, Koke e Barrios mediani e Alvarez a supporto di Griezmann. Chivu non può ancora contare su Mkhitaryan, mentre a centrocampo Zielinski sembra in vantaggio su Susic. Dimarco e Carlos Augusto opposti sulle corsie laterali e Thuram affiancato a Lautaro Martinez. 

I nerazzurri hanno bisogno di difendere l’assicurazione per gli ottavi e di dimenticare un derby in cui l’Inter ha brillato sul piano del gioco, ma non ha raccolto quanto prodotto in zona offensiva. Fino a pagare con una sconfitta. Regola antica che a certi livelli non ama farsi violare. A Madrid il senso pragmatico ed essenziale delle cose potrebbe tornare molto utile.