Napoli-Monza rievoca un immaginario antico che non ti aspetti considerando che i lombardi sono alla loro prima volta nella massima serie. Eppure, questa partita è legata a ricordi di non poco conto. Su tutti, la prima ufficiale dell’estate del 1989, col Napoli fresco vincitore della Coppa UEFA e momentaneamente “orfano” di Maradona, protagonista di alcuni mesi in cui diverse vicissitudini, soprattutto societarie, misero a rischio il suo rientro in squadra, poi ritardato, ma provvidenziale per la cavalcata verso il secondo scudetto. 

Prima gara di Coppa Italia e Napoli-Monza, a causa dei lavori di ammodernamento degli stadi in vista di Italia ‘90, viene giocata al Menti di Castellammare di Stabia. Stadio gremito, tifosi e curiosi da terrazze e balconi, e partenopei clamorosamente pasticcioni e distratti fino allo svantaggio causato da un malinteso tra il portiere e un difensore azzurri. Il pareggio porta le squadre fino ai calci di rigore, nei quali sarà decisiva una realizzazione di Giuliani, estremo difensore del Napoli. Un’altra sfida di Coppa Italia si consumerà alcuni anni dopo, col Napoli vincente grazie a un gran gol di Esposito nei minuti finali.

I napoletani e i lombardi si sono incontrati sempre in serie B, col Monza corsaro all’allora San Paolo per due volte: nel 63\64 e nel 98\99, in entrambe le occasioni per 2-1. Per cinque volte, invece, le due squadre hanno pareggiato, mentre i successi per gli azzurri sono 3, con l’unica vittoria a Fuorigrotta nella stagione 1964\65, grazie a un 5-0 con tripletta del grande Cané

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La partita al Maradona vede i favori del pronostico rivolti ai padroni di casa, ma il Monza ha già dimostrato nella prima di campionato di potersi trovare a suo agio nella massima serie. 

Col Torino gli uomini di Giovanni Stroppa hanno mostrato una buona predisposizione alle ripartenze e ai fraseggi veloci, con un possesso palla che ha registrato il 10% in più rispetto ai granata. Una mediana a cinque, con D’Alessandro e Birindelli esterni, fonda un 3-5-2 che col Napoli potrebbe vedere i fluidificanti abbassarsi di più per una maggiore copertura difensiva e Caprari fare altrettanto per tentare di raccordare il recupero palla per contropiedi che riforniscano la prima punta Petagna, fresco ex di turno. 

Nella prima uscita col Torino il Monza ha rivelato non poche difficoltà nella fase di interdizione a centrocampo e nella tenuta dei centrali difensivi. L’intero reparto arretrato è apparso poco compatto e con qualche varco di troppo lasciato agli avversari.

Birindelli (Monza), Getty images

Il Napoli col Verona è apparso in salute soprattutto dalla trequarti in su. La qualità di diversi elementi ha spostato gli equilibri in maniera netta ed evidente. Sarà interessante, stando alle probabili formazioni, vedere come Kvara e Lozano si muoveranno contro una squadra che potrebbe arretrare i fluidificanti su una linea difensiva a tre. In parte, lettura già avvenuta nella gara di Verona.

Se il Monza dovesse scegliere un atteggiamento più coperto e prudente, la spinta di Di Lorenzo e le sovrapposizioni con Lozano potrebbero essere una soluzione per trovare spazi sulle corsie esterne innescando o i rimorchi dei centrocampisti oppure cercando Osimhen anche attraverso i traversoni. Tutto anche rispetto ai cambi che potenzialmente saranno a disposizione di Spalletti. È probabile che non tutti i nuovi arrivi saranno pronti per questa gara che sulla carta potrebbe sembrare scontata, ma che rievoca una vecchia casistica in cui tante volte è accaduto che le esordienti abbiano messo in difficoltà squadre che partivano coi favori del pronostico.